Disponibile sulla piattaforma Netflix dal 30 Settembre, la nuova serie televisiva Marvel ” Luke Cage”, cerca di proporsi come visione alternativa del supereroe televisivo, non rispettando però le alte aspettative del pubblico, rivelandosi una cocente delusione sotto diversi aspetti.
Dopo che un esperimento gli dona forza sovrumana e pelle indistruttibile, Luke Cage diventa un fuggitivo e cerca di ricostruire la sua vita ad Harlem ma ben presto il passato torna a perseguitarlo. Netflix in collaborazione con Marvel, sempre più protagonista non solo in ambito cinematografico ma anche televisivo con gli interessanti Daredevil e Jessica Jones, porta nelle nostre case le avventure dell’indistruttibile Luke Cage, il nuovo asso nella manica di una squadra nella quale si rivela il meno vincente. Probabilmente ciò è dovuto anche al fatto di non essere il primo esperimento a tema supereroi sul piccolo schermo ma anche ad un non equilibrato dosaggio del ritmo nelle puntate che causa un precoce calo dell’attenzione dello spettatore.
Le 13 puntate mancano inoltre di originalità che renda la serie in qualche modo differente dalle altre attualmente in circolazione: la regia è sì funzionale alle scene d’azione ma non sorprende e non regala emozioni (sono ancora ben lontani i fasti del piano sequenza all’interno del secondo episodio della prima stagione di Daredevil), il che inevitabilmente conferisce alla narrazione un punto di vista asettico nella peggior accezione del termine. Purtroppo manca anche la cura nei confronti dell’introspezione dei personaggi e dello sviluppo della trama, entrambe fin troppo approssimative e stracolme di cliché e deja-vu, difetti non tollerabili nel panorama televisivo attuale, sempre in crescita per quanto riguarda la qualità e l’innovazione.
Perfino la figura del villain, che in entrambe le precedenti serie Netflix-Marvel rappresentava il fiore all’occhiello grazie a personaggi come Kingpin interpretato da Vincent D’Onofrio o il Killgrave di David Tennant, si rivela in Luke Cage niente di più che una macchietta stereotipata, pur mostrando inizialmente inaspettate potenzialità.
Si spera quindi che con Iron Fist, in arrivo nel 2017, si riprenda la strada precedentemente percorsa e si dimentichi questo deludente tentativo. Pensare che la parabola di Luke Cage doveva essere inizialmente trasposta niente di meno che da Quentin Tarantino fa sicuramente riflettere: Chissà se il suo genio artistico avrebbe saputo dare giustizia o addirittura elevare la materia originale? Ovviamente la risposta è scontata…
Commento Finale - 50%
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Duole ammetterlo ma Luke Cage risulta un passo falso sotto qualunque punta di vista e si dimostra decisamente tra gli esponenti seriali meno riusciti di casa Netflix a causa di una raffazzonata gestione dell’intreccio narrativo, della poca incisività dei personaggi messi in scena e della mancanza di un regista che sapesse imporre il materiale fumettistico a servizio della propria visione e non il contrario.