Laurence Anyways. Sì, perché comunque vada – e in ogni caso – un Amore vero sopravvive alla vita stessa e alle sue vicissitudini, diventando più grande di quest’ultima e superando, solo con la sua forza, qualunque tipo di ostacolo o avversità. Che Xavier Dolan, enfant prodige del cinema canadese, volesse comunicare agli spettatori questa personalissima riflessione, fin dal 2012, anno d’uscita del film omonimo?
Con molta probabilità, sì. Lontano dal successo patinato e commerciale di pellicole come The Danish Girl, il film di Xavier Dolan si colloca alla perfezione nella poetica da cineasta del giovane Autore, riportando quei tratti unici che contraddistinguono la sua regia e che, invece di renderlo estraneo alle grandi masse, gli permettono col tempo di sdoganarsi sempre di più (basti pensare al successo targato Festival di Cannes 2016 della sua ultima fatica Juste la Fin du Monde e il prossimo film che realizzerà, il primo in lingua inglese), raggiungendo un numero sempre maggiore di spettatori, affascinati dai drammatici intrecci di esistenze al margine, esili proiezioni di vite incomplete che si muovono sulla scena, orchestrate dalla dirompente mano del canadese: in Laurence Anyways l’outsider, il misfit protagonista è – appunto – Laurence Alia, docente di letteratura, innamorato della mercuriale e naif compagna Fred: tutto sembra procedere alla perfezione, vita, lavoro, compleanni. Finché, alla viglia del suo trentacinquesimo compleanno, qualcosa all’interno dell’uomo si spezza. Quel meccanismo che ha, meccanicamente, funzionato per anni adesso si è inceppato. E Laurence capisce che è arrivato, finalmente, il momento di liberare il “vero” Laurence, quel lato femminile che ha nascosto per troppo tempo agli occhi del mondo. Per farlo è pronto a combattere la sua battaglia contro il mondo, ma non a rinunciare all’amore di Fred, l’unica donna che abbia mai amato e che mai amerà.
Visionario, poetico, dirompente ed incontenibile: qualunque aggettivo sembra superfluo per descrivere quel curioso, ed unico, pastiche visivo che è un film di Dolan; la sua immaginazione iperattiva e la sua giovane cultura pop si mettono al servizio di una sensibilità arguta, per raccontare con voce lucida, patinata ed anarchica le storie di confine di personaggi che vivono esistenze al bivio, caratteri romantici ed indomiti pronti ad affrontare – titanicamente – un mondo ostile pur di riconfermare il proprio diritto ad essere chiunque desiderino, senza accettare le vacue convenzioni sociali e infrangendo, in tal modo, le regole del gioco imposte dalla Vita stessa.
Laurence Anyways, oltre ad essere la storia di una presa di coraggio, è una storia d’Amore atipica: Amor Fou, inarrestabile e travolgente, che può essere raccontato solo attraverso immagini evocative, oniriche e metaforiche (la pioggia di vestiti che tanto ricorda l’esplosione messa in scena da Michelangelo Antonioni in Zabriskie Point). Il mondo conosciuto perde le proprie rigide tradizioni e, in modo del tutto punk, abbraccia la voce di Dolan che “racconta” una storia “bigger than Life” solo attraverso la potenza evocativa delle immagini.
Commento Finale - 95%
95%
Laurence Anyways, oltre ad essere la storia di una presa di coraggio, è una storia d’Amore atipica: Amor Fou, inarrestabile e travolgente, che può essere raccontato solo attraverso immagini evocative, oniriche e metaforiche. Il mondo conosciuto perde le proprie rigide tradizioni e, in modo del tutto punk, abbraccia la voce di Dolan che “racconta” una storia “bigger than Life” solo attraverso la potenza evocativa delle immagini.