Una delle pagine più nere della storia danese arriva al cinema con “Land of Mine – Sotto la sabbia”
Ambientato in Danimarca alla fine del Secondo Conflitto Mondiale, il film di Martin Zandvliet racconta la storia di giovani prigionieri di guerra tedeschi, inviati sulle coste danesi per rimuovere le mine precedentemente insabbiate dall’esercito teutonico. Trattato poveramente da ogni libro di storia, “Land of Mine“ ricostruisce con dedizione e senza paura un massacro silenzioso di giovani esseri umani costretti, il più delle volte a mani nude e senza precauzioni di nessun genere, a sminare circa 2.000.000 di cariche
Una punizione impietosa per dei ragazzi, spesso anche minorenni, giunti sul campo di battaglia quasi per caso, che volevano solo tornare a casa. Si ritiene che più di 2.000 soldati tedeschi siano stati costretti a rimuovere gli ordigni, e quasi la metà di loro abbiano perso la vita o degli arti.
Caratterizzato da un ritmo narrativo efficace, che si ritaglia i giusti tempi di riflessione, “Land of Mine” racconta il desiderio di vendetta del popolo danese, come quello di speranza di giovani mandati a morire, con la giusta cura sugli aspetti emotivi, ricostruendo un racconto fatto di odio e brutale rivalsa quanto di amore e riconciliazione. Ricco di momenti di pathos e contraddistinto da un’ottimo utilizzo degli spazi ed effetti visivi, l’ultima fatica di Zandvliet, regista danese assolutamente da riscoprire, espone gli errori dell’uomo prima ancora di quelli della guerra senza tralasciare gli aspetti che ci rendono fragili o capaci di comprendere l’importanza del perdono. Una bomba emotiva pronta ad esplodere.
Commento Finale - 80%
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Una delle pagine più tristi e poco conosciute della storia danese è ora al cinema dopo aver conquistato e spiazzato la critica e il pubblico allo scorso Festival di Roma. Un film amaro ed emozionante sui drammi della seconda guerra mondiale a cavallo di sentimenti universali come il desiderio vendetta, la speranza e l'umanità.