Nelle sale italiane dal 28 aprile, La coppia dei campioni è l’ultima commedia diretta da Giulio Base, in cui Massimo Boldi e Max Tortora affrontano un on the road alla volta di Praga, a seguito della vincita di due biglietti per la finale della Champions League, messi in palio dalla multinazionale in cui lavorano. Una disavventura che tra liti, vendette e alleanze li porterà a diventare amici.
A rinnovare i fasti dell’eterna dicotomia Roma-Milano e ad accentuarne differenze e stereotipi, ci pensano Massimo Boldi, al cinema in una stagione diversa da quella in cui siamo abituati a vederlo, al fianco del quale troviamo per la prima volta Max Tortora, e Giulio Base regista e autore della sceneggiatura che vede il dirigente milanese Fumagalli e il magazziniere romano Zotta, due personaggi agli antipodi, ma accomunati da una bontà di fondo, ad intraprendere un viaggio per raggiungere Praga, meta della finale di Champions League, che finirà per farli diventare amici.
Avendo di base una sceneggiatura potenzialmente interessante, nonostante la prevedibilità del road movie, La Coppia dei Campioni risulta di fatto abbastanza deludente. Le gag viste e riviste, l’eccesso di stereotipi nei quali si fatica addirittura a riconoscersi, alcune battute a sfondo sessuale che utilizzano le donne come oggetti che non risultano nemmeno più divertenti, rendono la pellicola il solito prodotto commerciale di facile appeal per un certo tipo di pubblico. Anche Boldi, ormai non più a suo agio nel solito ruolo del riccone sciupa femmine, fa davvero fatica a risultare divertente e ovviamente il film ne risente, con tutto il peso lasciato sulle spalle di Tortora, che riesce in parte a non far affondare la baracca.
Va però dato il merito a Base di aver creato una storia che ha come unico filo conduttore i due protagonisti che risultano comunque affiatati e di non aver spezzettato in multi storie la narrazione come spesso accade in questo genere. Appare inoltre molto interessante il cameo di Massimo Ceccherini nei panni di un pappone di Pistoia, la nonna rincoglionita Lucia Guizzardi e se la cava egregiamente Flora Canto nei panni della moglie di Tortora, forse l’unico personaggio femminile non stereotipato e dalla comicità non esasperata.
Basato sull’ormai tanto utilizzata differenza tra un milanese snob e un romano verace, La coppia dei campioni è l’alquanto deludente tentativo di fare un road movie che porti, nel viaggio, i due protagonisti, molto diversi, a diventare amici. Non ponendosi in modo presuntuoso, va detto, però, che il film non cerca di proclamare a tutti i costi verità universali, ma, al contrario, si presenta esattamente per quello che è: un prodotto con il solo scopo di intrattenere il pubblico per un’ora e mezza, strappandogli, possibilmente, qualche risata.
Commento finale - 50%
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Basato sull'ormai tanto utilizzata differenza tra un milanese snob e un romano verace, La coppia dei campioni è l'alquanto deludente tentativo di fare un road movie che porti, nel viaggio, i due protagonisti, molto diversi, a diventare amici. Pieno di stereotipi e strapieno di solite battute a sfondo sessuale che ormai non suscitano nemmeno più la risata, il film riesce comunque a giungere al termine grazie all'affiatamento Tortora/Boldi (sempre meno credibile nel ruolo del riccone sciupafemmine) e grazie ad un filo conduttore che non spezza in multi storie ma basa tutta la commedia sui due protagonisti.