Lunedì 14 novembre Rai 1 trasmette, in prima serata, il film tv ispirato alla storia vera di Mirella Antonione Casale, insegnante e madre di una bimba con un grave deficit psicomotorio, che, nella seconda metà degli anni Sessanta, intraprese la battaglia per l’abolizione delle classi differenziali.
Vanessa Incontrada torna sul piccolo schermo come protagonista di La classe degli asini, film tv coprodotto da Rai Fiction e 11 Marzo Film che andrà in onda su Rai 1 lunedì 14 novembre in prima serata e che porta sul piccolo schermo la storia di Mirella Antonione Casale, madre e insegnante realmente esistita che a metà degli anni Sessanta iniziò una strenua lotta per il riconoscimento del diritto per i ragazzi disabili di frequentare insieme agli altri bambini la scuola dell’obbligo.
La storia ci porta indietro nel tempo. Siamo nella Torino degli anni ’70. Mirella è un’insegnante e il suo sogno è di diventare preside, lei crede nella valutazione, crede nella scuola tradizionale capace di educare. Mirella è anche madre di due bambini, Flavia e Roberto. Flavia ha un grave handicap causato da una encefalite virale contratta quando aveva solo due anni. La storia inizia quando Mirella incontra un ragazzino Riccardo, trasferitosi da poco a Torino dalla Calabria. Riccardo usa spesso il dialetto, a volte è violento, litiga con i suoi compagni di classe, così, dopo un test con una psicologa, la scuola decide di trasferirlo in una classe speciale.
La classe degli asini è un film dal forte impatto emotivo, un film che enfatizza la buona Italia, quella che si adopera per cambiare le cose e lo fa con tutti i mezzi che ha a disposizione. L’Italia degli anni di piombo che, nonostante le mille difficoltà, è capace di atti di pura civiltà di cui andare orgogliosi: la legge “Falcucci” e la legge “Basaglia” sono figlie di quegli anni e modello per analoghi provvedimenti negli altri paesi d’Europa e del mondo. Un’epoca in cui anche nella scuola la fantasia si mescolava alla tradizione, generando nuovi modi di insegnare e di apprendere, come quello di Mirella Casale e come quello di Felice Giuliano, il personaggio di “fantasia” interpretato da Flavio Insinna, un professore atipico e pieno di amore per il suo mestiere, tanto da voler portare la cultura dove non era mai arrivata, anche e soprattutto tra i “disadattati”, quelli che la scuola aveva respinto o non aveva voluto.
Chi ha vissuto quegli anni riconoscerà e si riconoscerà nelle atmosfere e nei cambiamenti che stavano faticosamente avvenendo; chi invece è più giovane avrà modo, attraverso questa storia, di conoscere il passato e di capire quanto si è lottato per vedere riconosciuti alcuni diritti che oggi diamo per scontato. La classe degli asini è una storia di buoni sentimenti che si pone come “servizio pubblico” a conoscenza di realtà e piccole storie che hanno fatto grande il nostro Paese. Una storia commovente si, ma anche vitale che pone al centro della narrazione il punto di vista dei bambini esclusi dalla realtà scolastica perché considerati diversi.