Alla quarta collaborazione con Jennifer Lawrance, Bradley Cooper e Robert De Niro, il regista e sceneggiatore David O. Russell, torna in sala con la rappresentazione del sogno americano affidata alla creazione di un mocio innovativo.
Ispirato alla vita di Joy Mangano, inventrice del Miracle Mop, “Joy” è un film biografico irriverente costantemente in equilibrio tra finzione e realtà. Sostenuto prepotentemente dai suoi protagonisti “Joy” è una fiaba moderna che vede una novella Cenerentola, una perfetta Jennifer Lawrance, alle prese con le difficoltà del mondo reale come famiglia, lavoro, divorzio e un mutuo da pagare.
Una scrittura irregolare dà vita e forma ad un’opera che si posiziona due gradini sotto le altre ottime prove registrate dal quartetto (regista e attori). Evidenti i limiti di struttura come: ritmo irregolare, la lunghezza eccessiva per ciò che racconta e la poca accortezza nello sviluppare la vera scalata al successo di Joy.
Nonostante questi difetti “Joy” riesce nell’intento di narrare una grande storia americana in modo eccentrico a cavallo di drammi e tagliente ironia. Un film imperfetto, un inno agli imprenditori di se stessi, che mette in guardia con il giusto cinismo sugli sviluppi dei propri sogni. Parodia di una soap e denuncia flebile del fascino pericoloso della TV, “Joy” è un film che non si prende mai troppo sul serio e gioca con la finzione dello show oltre i limiti di un racconto che narra gesta reali.