Daruma View Diretto da Trevor Wall, ispirato a uno degli animali più rappresentativi dell’Artico, ne “Il viaggio di Norm” si è cercato di sviluppare una storia che abbia cuore, umorismo e un eroe disadattato. Il racconto prende il via dall’istinto primordiale degli esseri viventi: salvare la propria casa. É per questo che l’orso Norm si mette in viaggio accompagnato da un comico e pestifero trio di lemming.
“Il viaggio di Norm”, primo lungometraggio della Splash Enterteinment, utilizza un approccio stilizzato per raffigurare l’Artico, preferendo un design più semplice e da cartone animato piuttosto che super realistico. Anche per le sequenze di Manhattan gli animatori hanno costruito uno spazio urbano stilizzato. Questa attenzione alla semplicità ha portato a sottovalutare un po’ il messaggio dell’ importanza della salvaguardia dell’ecosistema semplificandolo ai massimi livelli. La trama è estremamente semplice e sicuramente i produttori hanno tentato di assicurarsi il successo de “Il Viaggio di Norm” usando degli elementi che ritroviamo in altri film di animazione: per i lemming, tanto per fare un esempio, sembrano aver frullato insieme i pinguini con i lemuri di Madagascar. Così il lungometraggio sembra perdere quel cuore e quello spasso che tanto si è cercato di mettere in risalto.
Non si può comunque condannare del tutto “Il viaggio di Norm”: non vale la pena stare a polemizzare per la mancanza della tematica vegetariana che molti davano per scontata in un film di animazione in cui protagonista è un orso che non sa cacciare e che finisce per essere sbeffeggiato dalle sue prede. Non è adatto proprio a tutti, e soprattutto agli adulti, non sarà ricordato come uno dei migliori film d’animazione. E’ un buon compromesso per iniziare ad introdurre la tematica ambientale ai più piccini che sicuramente si divertiranno a vedere un orso impacciato ma che sa ballare, dei lemming indistruttibili e si faranno incantare dalla fantasia di avere un orso polare come amico. Per una volta dimentichiamoci degli adulti.
