Il solo mettere piede al Cinema Azzurro Scipioni, storica sala nel cuore di Roma, ti permette di vivere un’atmosfera magica che restituisce molto dell’esperienza sensoriale che la sala cinematografica dovrebbe rappresentare; se poi ad accoglierti è il padrone di casa, nonché regista del film che ti appresti a vedere, allora sei davvero fortunato. Silvano Agosti, cineasta bresciano, torna dopo qualche anno dietro la macchina da presa preso dalla voglia di raccontare una straordinaria realtà del Sud: L’Oasi di Troina in Sicilia, una struttura messa in piedi da ormai sessant’anni dal novantaquattrenne Luigi Orazio Ferlauto, che decise di costruire una struttura ospedaliera specializzata nella ricerca sul ritardo mentale, un centro di ospitalità e terapia riservato ai disabili.
“Io la micidiale erosività del successo l’ho conosciuta quattro volte, con quattro italiani che sono ancora all’apice del proprio successo mondiale. L’altro giorno qualcuno ha scritto: ho visto Il giardino delle delizie, uno dei massimi capolavori che si sono fatti in Italia. Io non lo ritengo un capolavoro, lo ritengo semplicemente un film di una persona che, invece di affidare a qualcuno l’anima di un film come la fotografia, la sceneggiatura, il montaggio, ha preferito non farlo, occupandosi lui dell’anima del film perchè l’industria ha distrutto l’autore cinematografico.” Parla così Agosti della sua storia di cineasta indipendente e di come nella sua indipendenza, nonostante tutto, ci stia benissimo: “Mi muovo in questo settore in un modo scandaloso, perchè vengo ignorato dalle istituzioni, ma in ignorandomi io mi muovo passo dopo passo e faccio la mia strada. Vi dirò che non è molto facile perchè è come se dei gabbiani fatti crescere in un pollaio avessero disimparato a volare e dimenticandosi di quello che realmente sono si mettessero a volare.” Staresti ore ad ascoltarlo e a capire cosa lo ha mosso davvero per accostarsi ad una simile realtà: “Mi sono accostato ai disabili sapendo che erano dei gabbiani capaci di volare, cioè che ciò che erano, erano. Nei loro gesti e nei loro occhi c’è una potente energia, inesorabile. Io non ho detto che strani che sono questi, ho detto questo è l’unico al mondo capace di fare quello che fa. Ho deciso di fare un film disabile. Il mio film è un film disabile. Un film strapieno di energia.”
Il Fascino dell’impossibile evoca due realtà: da un lato la figura di Ferlauto che prende consistenza attraverso le immagini di operosa e armoniosa vita quotidiana e le parole dalle quali traspare una visione umanistica della vita e dei rapporti fra gli esseri umani; dall’altro i bambini e ragazzi disabili, assistiti amorevolmente da personale qualificato e da ammirevoli volontari. Agosti ci conduce all’interno dell’Oasi, rendendoci partecipi di una bellissima realtà in cui operano circa mille persone tra volontari e salariati, tutti mossi dall’intento di fornire un’assistenza valida agli ospiti e alla famiglie che li sostengono. Il fascino dell’impossibile non soddisfa solo il desiderio di apprendere; offre anche il piacere della visione nell’osservare come con grande fluidità si passi dai bambini e dal loro salvatore, che tutt’ora dirige L’Oasi, al bellissimo paesaggio con inquadrature suggestive di Troina e del colle su cui si erge, e agli interni di questo modernissimo centro, funzionale e elegante.
Le proiezioni de Il fascino dell’impossibile inizieranno Sabato 23 e domenica 24 gennaio alle 20.30 e alle 21.30 al Cinema Azzurro Scipioni a Roma e continueranno nella stessa struttura ad oltranza. Agosti lancia anche la sfida alla grande distribuzione e alla multisale “Il mio è un trailer della realtà. E’ un film popolare in quanto non c’è niente da capire ma solo da vedere, constatare e imparare ed eventualmente fare. Credo che dovrebbe essere gratuito nelle sale. Chi vede il film di Zalone, può successivamente, pagando un euro, vedere il film di Agosti. Io vi sfido… scrivetelo!!!” Chi volesse provare un’esperienza sensoriale inedita, soprattutto i più giovani, può recarsi in via degli Scipioni 82 (Roma), dove potrà godere dell’ospitalità di Agosti e di una ricca programmazione cinematografica che alterna vecchi e nuovi capolavori.