Esce nelle sale il 15 Settembre Fuck You Prof! 2, il secondo film tedesco di maggior successo di tutti i tempi
Fuck You Prof! 2 è il sequel dell’omonima commedia tedesca che già nel 2013 aveva rivoluzionato il mercato audiovisivo lanciando le (dis)avventure (dis)educative del ladro Zeki Müller (Elyas M’Barek) alle prese con la sua nuova “copertura” da insegnante del Liceo Goethe pur di recuperare la refurtiva di una rapina. Inaspettatamente, questa commedia politicamente scorretta – ma dal cuore d’oro e dalla morale rassicurante – ha incassato quasi 61 milioni di euro diventando il secondo film tedesco di maggior successo di tutti i tempi; risultato notevole per un film inizialmente destinato ad un pubblico giovane (cavalcando l’onda del successo televisivo di Kebab for Breakfast – Türkisch für Anfänger, già sancito dalla presenza del terzetto Bora Dagtekin – regia – M’Barek – attore – e Lena Schömann – produttrice): con sguardo disincantato – ma filtrato dal codice della commedia – Dagtekin sceglie di orchestrare una vera e propria High School Comedy mostrando il dark side della realtà tedesca dei quartieri popolari, delle scuole in difficoltà e degli adolescenti turbolenti da gestire ma bisognosi di modelli di riferimento nei quali ritrovarsi.
Stavolta il Prof. Müller, stanco della routine da insegnante e pronto a mollare in corsa il proprio ruolo (nonostante le reticenze della fidanzata – docente a sua volta – Lisi), intravede un raggio di speranza nel ritrovamento fortuito di un sacchetto di diamanti, nascosto da un suo defunto complice dopo una rapina. Ma nascondendo accidentalmente la refurtiva in un peluche che Lisi dona ad una scuola thailandese gemellata con il Liceo Schiller (acerrimo rivale del Goethe, con il quale si contendono un ghiotto partenariato e un riconoscimento da parte del Ministero dell’Istruzione), Zeki è costretto a partire per l’esotica Thailandia insieme al terribile gruppo di teppisti della 10B (capitanati dai leader Chantal e Danger) e al nerd Etienne (affetto da sindrome di Asperger) pur di recuperare il proprio lasciapassare per il futuro, ignaro delle mille disavventure che lo aspetteranno.
Fuck You Prof! 2 risente, purtroppo, della classica “maledizione da sequel”, che tende a vanificare (almeno in parte) gli sforzi per realizzare un prodotto al di sopra delle aspettative e con un budget più alto alle spalle: proprio le ricche potenzialità (fornite anche dal paesaggio naturale esotico) infiacchiscono una trama oscillante tra le istantanee mucciniane dell’adolescenza e le scorrettezze “cattive” degne di Una Notte da Leoni; a salvare dalla deriva – inevitabile – la fiacca commedia da villaggio vacanze vanziniano è proprio lo sguardo cattivo, lucido, sarcastico che accarezza, illuminandoli, i protagonisti: sono scorretti, rudi, volgari, rozzi ma dotati di un’anima buona (anche se costringono i bambini ad andare a pesca di diamanti): ognuno di loro ha un passato doloroso alle spalle, una storia triste di solitudine, degrado o sofferenza; ognuno di loro è in cerca della sua buona occasione per affermarsi, ritrovarsi o capirsi (per la prima volta), trovando il proprio posto stabile nel mondo.
Il carattere “umano, troppo umano” che gli ha donato il regista – sceneggiatore Dagtekin permette a Fuck You Prof! 2 di risultare, nel suo bilancio complessivo, un prodotto godibile per un pubblico trasversale dalle età più disparate, capace di intrattenere, regalare momenti (scorretti) di forte ilarità senza trascurare paesaggi da favola e riflessioni più profonde, disseminate qua e là tra uno sghignazzo e una canzone pop.
Commento Finale - 58%
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Fuck You Prof! 2 risente, purtroppo, della classica “maledizione da sequel”, che tende a vanificare gli sforzi per realizzare un prodotto al di sopra delle aspettative e con un budget più alto alle spalle: proprio le ricche potenzialità infiacchiscono una trama oscillante tra le istantanee mucciniane dell’adolescenza e le scorrettezze “cattive” degne di Una Notte da Leoni; a salvare dalla deriva – inevitabile – la fiacca commedia è proprio lo sguardo cattivo, lucido, sarcastico che accarezza, illuminandoli, i protagonisti e che la trasforma in un film "umano, troppo umano" capace di intrattenere, regalare momenti (scorretti) di forte ilarità senza trascurare paesaggi da favola e riflessioni più profonde, disseminate qua e là tra uno sghignazzo e una canzone pop