In un futuro nel quale le persone capaci di sperimentare emozioni vengono considerate malate, due moderni Romeo e Giulietta trovano l’amore in Equals, sci-fi romantico in cui l’amore è visto come unica possibile rivoluzione, in un futuro distopico privo di sentimenti.
Presentato lo scorso settembre in concorso alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia, Equals, diretto da Drake Doremus, racconta la scoperta dell’amore di due ragazzi Nia (Kristen Stewart) e Silas (Nicholas Hoult) in una società distopica del futuro, in cui i sentimenti sono banditi a favore di una compostezza e di un’uguaglianza asettica ed ordinata.
Grazie a degli esperimenti genetici sul DNA l’umanità ha finalmente raggiunto un equilibrio, in cui non esistono più guerre e conflitti. Il costo è però alto, la privazione totale di ogni emozione, sia essa positiva che negativa. Ma la scienza può effettivamente ridurre l’uomo ad un mero esperimento genetico? Per Drake Doremus la risposta è ovviamente no. Le emozioni infatti riaffiorano, anche in maniera brutale, nei due protagonisti, che si ritroveranno a vivere una storia d’amore clandestina, combattendo contro un sistema che li ha programmati per salvarli, ma che in realtà li sta semplicemente facendo morire.
La storia di Equals, di per sé, ci dice ben poco, o almeno non ci dice nulla di nuovo. Ha molto di altri film fantascientifici che prima di esso hanno esplorato le possibili visioni di un futuro senza emozioni. Inoltre quello che sembra evidente è un forte richiamo al classico shakespeariano di Romeo e Giulietta e all’amore contrastato e impossibile, quell’amore che fa soffrire, ma senza cui non si vive. Nia e Silas sembrano incarnare proprio i due eroi sfortunati dell’opera inglese, e ad ostacolarli non sono due famiglie intransigenti ma la società in cui vivono.
Interessante è la neutralità cromatica: in un mondo oltremodo ovattato, in cui tutti rispettano spontaneamente delle file immaginarie, quasi facessero parte di una coreografia, il bianco è il colore predominante. Pian pianino, s’intiepidiscono le tonalità cromatiche, la musica elettronica smette di vibrare per lasciare il posto a delle note più dolci, e i lineamenti dei visi iniziano a sciogliersi, ad avere finalmente un accenno di sorriso, una parvenza di umanità che andrà diffondendosi fino ad avvolgere tutto con la nascita dell’amore tra i due protagonisti.
Il soggetto è davvero buono, e funziona la chimica tra i due protagonisti. Un film con ottime potenzialità ma che non convince fino in fondo colpa di una sceneggiatura troppo approssimativa, e scelte registiche poco brillanti che non riescono a restituire il giusto ritmo ad un soggetto, sulla carta, davvero interessante.
L’amore, in definitiva, come unica possibile rivoluzione e forma di resistenza ad una società che tenta in tutti i modi di renderci “Equals”. Questo il messaggio di questo sci-fi romantico ed atipico in cui la passione scoppia silenziosamente, senza urla o canzoni strappalacrime. Non sorprende sicuramente, e non delude le aspettative dello spettatore nemmeno nel finale aperto che delinea, il film non brilla particolarmente per sceneggiatura, nonostante il soggetto sia buono, ma riesce a raccontare un’idea giovanile ed esagerata di sentimento in modo adeguato.
Commento finale - 65%
65%
Equals
Ambientato in un presunto futuro in cui tutte le emozioni sono azzerate a favore di una compostezza e di un'uguaglianza fittizie, Equals è uno sci-fi a sfondo romantico che fa vivere l'amore vietato tra due ragazzi interpretati da kristen Stewart e Nicholas Hoult. Interessante è la neutralità cromatica, gelida, metafora dei sentimenti non provati dai protagonisti, e buono risulta il soggetto che rimanda ad atmosfere orwelliane ben delineate. Manca un piglio registico che faccia la differenza in una storia che non ha grandi picchi emotivi e rimane piuttosto piatta come l'ambiente e le vite raccontate.