Dopo Biancaneve e il Cacciatore, arriva al cinema il prequel della favola più conosciuta al mondo, per una storia che ha tutti gli elementi di una tradizionale fiaba, colorata da qualche sfumatura Dark in Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio.
Dopo quattri anni dal fortunato Biancaneve e il Cacciatore, Universal Pictures riprende la fiaba di Biancaneve e ne crea un film che di quella storia ne è un pò prequel, un pò sequel, Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio. L’incipit è semplice: molto tempo prima che Biancaneve uccidesse la regina cattiva Ravenna, sua sorella Freya era stata vittima di un terribile tradimento d’amore e per questo aveva deciso di lasciare il Reame. Freya, dunque, creò un suo regno ed essendo la regina dei ghiacci visse per decenni all’interno di un palazzo innevato, addestrando letali cacciatori, tra cui Eric e Sara.
La storia è una fiaba d’amore che più classica di così non si può: ci sono i due innamorati (Chris Hemsworth e Jessica Chastain), una regina cattiva (Emily Blunt) e delle creature fantastiche ad aiutare od osteggiare i nostri eroi. La sceneggiatura attinge a piene mani dalla grande mitologia fantasy della storia del cinema. Le due regine (tra le quali spicca una Charlize Theron, mai così bella), offuscate dal potere, rinnegano la figura salvifica del principe azzurro, e richiamano le protagoniste del film Disney Frozen (Freya come Elsa è la regina di ghiaccio), così da strizzare l’occhio anche a un pubblico decisamente più giovane.
Con un incipit mirato a introdurre un nuovo villain, ovvero Freya la Regina di ghiaccio, utile anche a creare un background al Cacciatore e introdurre il suo amore, la tenace Sara, questo strambo prequel/sequel ci tiene subito a confermare tono e look del suo predecessore. Siamo subito introdotti in un’atmosfera fatta di dolore, cattiveria e rancore, dove l’amore è stroncato sul nascere con una certa crudeltà. Quei toni dark, quasi da horror, di Biancaneve e il Cacciatore sono confermati, ma c’è spazio anche per l’ironia con la presenza di due dei sette nani che conosciamo, qui affiancati da due femmine della loro razza con le quali non mancano di battibeccare per fornire quello stemperamento della tensione richiesto.
Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio ci fa dimenticare la storia di Biancaneve, tentando di fungere da anello mancante alla prima pellicola. Il risultato è un fantasy d’avventura di piacevole intrattenimento, senza nessun momento di particolare epicità o fremito. La prima parte serve a settare i personaggi già noti e quelli nuovi per poi lasciarsi andare ad un viaggio “classico” da fantasy con l’aggiunta di un pizzico di romanticismo misto a sprazzi di comicità per rendere il tutto ancora più spensierato e allo stesso tempo avvincente. Mettendo in gioco l’eterno conflitto tra il potere “gelido” e la forza “calda” dell’amore, l’opera scorre piacevole senza grandi emozioni e coinvolgimenti fino all’apparizione della Ravenna di Charlize Theron, che da perfetta villain, riesce ad appassionare lo spettatore e a conferire carisma ad un opera altrimenti nella norma.
Commento finale - 65%
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Sia prequel che sequel di Biancaneve e il Cacciatore, Il cacciatore e la regina di ghiaccio, mantiene intatta l'atmosfera da "favola" dark del primo film tentando di approfondire i caratteri delle due grandi forse in campo: la regina Freya e il cacciatore Eric. Mettendo in gioco l'eterno conflitto tra il potere "gelido" e forza "calda" dell'amore, l'opera scorre piacevole senza grandi emozioni e coinvolgimenti fino all'apparizione della Ravenna di Charlize Theron, che da perfetta villain, riesce ad appassionare lo spettatore e a conferire carisma ad un opera altrimenti nella norma.