“Batman V Superman – Dawn of Justice” lo scontro tra la notte e il giorno della DC
Oggi è il giorno in cui il pipistrello e l’uomo di Krypton si daranno finalmente battaglia nei cinema in “Batman V Superman – Dawn of Justice”. La notte e il giorno si affrontano al cospetto di una narrazione in parte banale, sostenuta da un pretesto e da una caratterizzazione dei personaggi poco approfondita nonostante le oltre due ore e mezza di pellicola (chissà se nella versione estesa saranno reintegrati tagli necessari al racconto). Un film confezionato e pensato per promuovere e dare inizio finalmente all’universo cinematografico della DC Comics.
Parliamoci chiaro, la nuova fatica di Zack Snyder, tra i registi più criticati della nuova generazione al quale invece riconosco una buona visione estetica, non è oggettivamente un brutto film e molte delle critiche che gli saranno gettate contro saranno quantomeno esagerate. Permane tuttavia un senso di delusione per ciò che questo film poteva essere, quello che è stato e quello che probabilmente diventerà con gli incassi stellari che farà.
Con una narrazione che si colloca caparbiamente a metà strada tra il precedente “Man of Steel” (meno giocattoloso) e un ritmo narrativo che guarda alla trasposizione cinematografica di Watchmen, entrambi diretti dallo stesso Snyder, “Batman V Superman – Dawn of Justice” si segnala come un canonico film di intrattenimento hollywoodiano dove l’inserimento di tanta carne al fuoco e il bilanciamento della narrazione, non sempre combaciano. Più cupo e violento di un qualsiasi film cinematografico della premiata ditta Marvel/Disney (salvo il solo “Captain America: The Winter Soldier”), il nuovo restart di DC continua a percorrere la strada tracciata da Nolan, con la sua trilogia del Cavaliere Oscuro, strizzando però l’occhio al più recente “L’Uomo d’acciaio”. Il risultato è un film perfetto per lo spettatore dedito allo spettacolo ma che sarà poco apprezzato dagli amanti della caratterizzazione e della narrazione.
Le novità, occhio ai nuovi personaggi e agli indizi disseminati per i prossimi film, e i momenti esaltanti non mancano. Il Batman di Ben Affleck, fisico e muscolare, è assolutamente convincente finché indossa la maschera, molto meno senza. Il suo pipistrello è più duro e incazzato di quello depresso di Bale. La new-entry Wonder Woman ci lascia ben sperare per il futuro. Sarà invece poco apprezzato dal pubblico il perfetto Lex Luthor del bravissimo Jesse Eisenberg. Ogni folle che passa sullo schermo sarà sempre paragonato al Joker (come il povero Zingaro di Luca Marinelli in “Lo Chiamavano Jeeg Robot”).
In definitiva è un film che presta il fianco alle critiche ma che regalerà sano intrattenimento al pubblico privo di interesse per un’accurata analisi cinematografica. Intrattiene senza strafare.
Commento Finale - 67%
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La notte e il giorno si affrontano al cospetto di una narrazione banale, sostenuta da un pretesto e caratterizzazione dei personaggi poco approfondita nonostante le oltre due ore e mezza di pellicola (chissà se nella versione estesa saranno reintegrati tagli necessari al racconto). La nuova fatica di Snyder (tra i registi più amati e odiati della nuova generazione) si colloca caparbiamente a metà strada tra il precedente #manofsteel (meno giocattoloso) e un ritmo narrativo che guarda alla trasposizione cinematografica di Watchmen. Il Batman di Ben Affleck è convincente (solo mascherato), più fisico e incazzato del depresso Bale. Mentre la new entry Wonder Woman lascia ben sperare per il futuro. In definitiva è un film che presta il fianco alle critiche ma che regalerà sano intrattenimento al pubblico privo di interesse per l'analisi cinematografica. Più cupo e tormentato di un Marvel Movie il nuovo prodotto DC farà felici tutti gli spettatori e fan meno severi e permissivi.