Scritto e diretto da Joel ed Ethan Coen, “Ave Cesare”, segna il ritorno dei fratelli al cinema a distanza di tre anni dal riuscito e poco apprezzato “A proposito di Davis” (2013). Caratterizzato da una messa in scena grandiosa e sostenuto da un cast di stelle hollywoodiane, “Ave Cesare” si segnala come un omaggio alla golden age hollywoodiana, il magnifico periodo cinematografico a cavallo degli anni 50/60, attraverso le cronache di Eddie Mannix (Josh Brolin), una persona incaricata dagli studios di risolvere i problemi delle star.
Con il solito piacere per lo humour, i fratelli Coen, confezionano un intrigante commedia nera, travestita da noir anni ’50, confezionata attraverso un oceano di dialoghi taglienti e dissacranti che strappano più di qualche sana risata. “Ave Cesare” è divertente dietro le quinte del mondo hollywoodiano che non dimentica di accendere interessanti riflessioni sulla fede, sugli scandali e i costumi della società moderna. Un prodotto intelligente che tuttavia non dimostra omogeneità nella struttura narrativa.
Brillante e spumeggiante “Ave Cesare” passa senza sosta da un genere cinematografico all’altro (Noir, Peplum, Musical, Western) per una giostra di emozioni e omaggi continui, dimenticandosi però di mettere in scena una trama godibile. Il continuo gigioneggiare tra i teatri degli studi del film, costruiscono una romantica lettera d’amore al cinema ma mostrano anche una indifferenza nei confronti di un pubblico meno interessato alle evoluzioni culturali, radicate in un gusto per l’esibizionismo dei due autori.
Del resto è innegabile come il duo familiare negli ultimi anni mostri sempre più una forma di autocompiacimento nelle proprie creazioni. Non sempre questo tipo di atteggiamento in fase di scrittura e struttura porta i frutti sperati e, come in questo caso, “Ave Cesare” è un magnifico esercizio di stile privo di omogeneità narrativa.