Amleto approda di nuovo in sala per celebrare i 400 anni dalla morte di William Shakespeare
La complessa psicologia e i contrasti insondabili dell’animo del giovane principe di Danimarca Amleto tornano in esclusiva al cinema – nelle sale italiane – il 19 e il 20 Aprile, grazie ad una nuova, entusiasmante, ricca e sfarzosa versione teatrale diretta da Lyndsey Turner e che vede protagonista Benedict Cumberbatch, uno degli attori inglesi più amati del momento (grazie ad un immaginario “pop” televisivo – Sherlock – e cinematografico –Into Darkness – Star Trek; Doctor Strange), per celebrare i 400 anni dalla morte del Bardo, William Shakespeare.
Amleto è uno dei drammi più intensi, strutturati e complessi nati dalla penna dell’immortale autore inglese: una storia universalmente conosciuta, a base di gelosia, ambizione, vendetta, potere e amore. La vicenda di Amleto, giovane principe di Danimarca, costretto dallo spettro del padre a vendicare la sua morte punendone gli artefici: lo zio Claudio e la madre Gertrude, non solo complici ma anche amanti incestuosi; al giovane spetta l’onere – e l’onore – cercando di evitare le crudeli macchinazioni di Claudio che coinvolgono il fido consigliere Polonio e i suoi figli, Laerte e Ofelia, giovane e leggiadra fanciulla amata dal principe.
Una storia a tinte forte, rimaneggiata (con più o meno cura) nel corso degli anni dagli autori più disparati: riadattata, aggiornata, modificata in chiave tradizionale o post- moderna, questa immortale vicenda ha da sempre suggestionato – ed affascinato – le fantasie iperattive degli artisti e la brama di potere delle majors hollywoodiane. La nuova versione firmata dalla Turner rientra nel ciclo di progetti che il National Live Theatre di Londra sta sviluppando da un paio di anni, con la volontà di portare il teatro al cinema (con proiezioni specifiche in determinati giorni predefiniti) in tutta la sua purezza, difficoltà e affascinante bellezza, creando una commistione unica tra i generi, i gusti e i media coinvolti, utilizzando un linguaggio ibrido che mescola la tecnica visiva – e le potenzialità legate alla drammaturgia dell’immagine – tipiche del cinema con la forza strutturata della Parola, caposaldo della struttura drammatica. Gli attori inglesi si concedono il privilegio di “evocare” gli spettri (del presente) del loro patrimonio culturale, dimostrando tutta la loro preparazione ma senza concedersi nessuna, apparente, variazione sul tema; il lavoro tipicamente accademico (da “buon teatro”) rende lo spettacolo attraente ma allo stesso tempo limaccioso, inficiandone la semplice fruizione da parte dello spettatore che si immerge totalmente nella performance live che si dipana davanti ai propri occhi, perseguendo la strada del piacere retinico, colto nell’avanguardia caotica dei costumi oppure nella solenne messinscena della reggia di Elsinore.
Suntuoso, magnifico, tradizionale ma allo stesso tempo post-punk: l’Amleto incarnato da Benedict Cumberbatch aggiorna al 2016 l’immortale storia di vendetta, rabbia e ambizione “architettata” dal Bardo; una gioia per gli occhi dello spettatore, che si sente avvolto e coinvolto nell’esperienza teatrale a 360º; una gioia per gli appassionati della purezza della parola shakespeariana e per tutti gli intrepidi, pronti ad affrontare le oltre due ore di messinscena. L’Amleto in questa nuova versione aggiorna la tradizione regalandole una nuova estetica a tratti irriverente e punk, suntuosa e affascinante.
Commento Finale - 90%
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Suntuoso, magnifico, tradizionale ma allo stesso tempo post-punk: l'Amleto incarnato da Benedict Cumberbatch aggiorna al 2016 l'immortale storia di vendetta, rabbia e ambizione "architettata" dal Bardo; una gioia per gli occhi dello spettatore, che si sente avvolto e coinvolto nell'esperienza teatrale a 360º; una gioia per gli appassionati della purezza della parola shakespeariana e per tutti gli intrepidi, pronti ad affrontare le oltre due ore di messinscena. L'Amleto in questa nuova versione aggiorna la tradizione regalandole una nuova estetica a tratti irriverente e punk, sontuosa e affascinante.