Lo scorrere del tempo e la vita tormentata di un ragazzo “Speciale” in Abbraccialo per me
“Abbraccialo per me” di Vittorio Sindoni racconta la tormentata e coraggiosa vita di Ciccio, un ragazzo siciliano particolarmente esuberante che si scopre affetto da una malattia mentale. Dall’infanzia all’età adulta, seguiamo questo ragazzo combattere con un carattere incontrollato, seguito e allo stesso tempo ostacolato dalla propria famiglia. Difeso solo dalla madre Caterina che fin dalla giovane età cerca di proteggerlo dai pregiudizi del paese e dalla durezza del padre.
Dalla trama il film potrebbe vagamente ricordare l’acclamato “Mommy” di Xavier Dolan tuttavia le due storie sono molto diverse e l’approccio dei registi non ha nulla in comune. Il racconto è coraggioso, il tema è aspro e affrontato con crudezza ma il risultato nel complesso è purtroppo mediocre.
La regia ha forti carenze, sia da un punto di vista estetico sia per la direzione degli attori. Per tutto il film assistiamo a strani e ingiustificati movimenti di macchina che sebbene non diano nell’occhio, tecnicamente e concettualmente sono fastidiosi. Tra zoom continui e un uso della musica veramente pessimo, le atmosfere arrivano allo spettatore nel modo sbagliato. Si alternano, momenti da manuale per fiction a discrete sequenze filmiche che segnano comunque un’incostanza nella narrazione.
La prima parte è nettamente superiore alla seconda che risulta inutilmente dilatata ed eccessivamente drammatica. La recitazione è una delle note sicuramente più positive dell’ora: il protagonista (Moisé Curia) fa un ottimo lavoro e la sua interpretazione è piacevole e convincente.
Un prodotto lasciato a metà, un po’ casalingo e distratto. Troppo concentrato nel dare emozioni, forza la mano quando non ce ne sarebbe bisogno. “Abbraccialo per me” non si distingue purtroppo per nessun aspetto, facendone un film mediocre, nonostante i buoni propositi stabiliti dal soggetto.
Commento Finale - 55%
55%
Un dramma coraggioso sulla disabilità mentale, sebbene l'argomento sia interessante e stimolante, il risultato finale è deludente. La regia è la nota dolente in questo caso: distratta e priva di gusto. Le interpretazioni degli attori d'altro canto sono tutto sommato buone, non eccellenti, ma i protagonisti soprattutto fanno un buon lavoro.