Ad 8 anni dal primo capitolo, il progetto Cloverfield, torna in sala con “10 Cloverfield Lane” ma nulla è più come prima.
Il thriller adrenalinico di Dan Trachtenberg vede Michelle (Mary Elizabeth Winstead), vittima di un incidente automobilistico sola e incatenata ad una gamba in un seminterrato. Salvata da Howard (John Goodman), un uomo di poche parole e con la paura del complotto, la giovane sarà costretta a condividere lo spazio angusto con il suo salvatore e Emmet (John Gallagher Jr.), per proteggersi da un presunto attacco apocalittico. Il progetto “10 Cloverfield Lane” si affida ad una sceneggiatura e struttura intrigante che guarda alla suspense come elemento fondamentale per tenere vivo l’interesse dello spettatore. Un susseguirsi di rivelazioni, vere o presunte, e di situazioni ambigue legano perfettamente un incipit costruito come un enigma.
Cosa c’è realmente fuori?
Sostenuto quasi completamente dalle interpretazioni dei protagonisti, che sono notevoli, il film vede un perfetto John Goodman nel ruolo di un ambiguo salvatore/carceriere. Il suo personaggio è la chiave del mistero che circonda questo seminterrato: ancora di salvezza o prigione? Il suo personaggio compie un evoluzione costante che accresce omogeneamente l’interesse dello spettatore. Impossibile non affezionarsi subito a Emmet (John Gallagher Jr.), l’antitesi del carceriere, o fare il tifo per la bella Mary Elizabeth Winstead che offre una performance gradevole, meno memorabile di quella dei due co-protagonisti maschili ma sicuramente di grande emotività.
Ambientato quasi totalmente in un’ambiente angusto, in poche piccole stanze, “10 Cloverfield Lane”, alterna un ritmo della narrazione che si divide tra il feroce e il rilassato, ottimamente coagulato da una colonna sonora ben calibrata capace di creare quiete e tensione. Il risultato è un’atmosfera sufficientemente claustrofobica e soprattutto capace di far identificare il pubblico con i disperati tentativi di fuga della protagonista. Sarete spesso scombussolati dai colpi di scena che si susseguono tra loro.
Tecnicamente impeccabile, con una fotografia che diventa a sua volta un mezzo di narrazione, “10 Cloverfield Lane” è un’operazione controversa, sicuramente di buona fattura, che smarrisce se stessa in un finale che guarda troppo banalmente ad un possibile film post-apocalittico. Un tentativo quasi forzato di iniziare o continuare un franchise, una decisione più economica che artistica.
“10 Cloverfield Lane” è un thriller ben fatto che vale la pena vivere senza paura di possibili delusioni. Le ultime scene gli impediscono di essere riconosciuto come pellicola “elevata” ma non precludono il piacere che si ha ottiene nel guardandolo.
Commento Finale - 73%
73%
Ricco di suspense con personaggi e situazioni ambigue ed inquietanti, è un thriller costantemente in equilibrio tra vero e falso. Il finale creato per spiazzare lo spettatore impone alla narrazione un risvolto apocalittico in parte banale che mina qualitativamente la pellicola. Godibile