Daruma View Tra i film più amati di Ben Stiller, il primo capitolo di Zoolander, è diventato molto presto un cult grazie e soprattutto alla demenziale ironia con il quale dissacrava il mondo della moda. I dialoghi ma soprattutto le ormai leggendarie espressioni facciali come le indimenticabili Magnum e Blue Steel, sono ancora oggi protagoniste indiscusse di ogni selfie che si rispetti.
Dopo 15 anni di assenza forzata Derek Zoolander (Ben Stiller) e Hansel MCdonald (Owen Willson) tornano in passerella con “Zoolander 2” in cerca di un filo conduttore con il successo passato. Una parodia del mondo della moda in salsa spy story ricca di ospiti illustri, deliranti sorprese ed esilaranti gag. Tutto da copione quindi tuttavia le buone notizie finiscono qui.
Girato negli studi di Cinecittà e ambientato nella bellezza della città eterna, “Zoolander 2” non offre nessuna vera novità per distinguersi dal suo predecessore. L’inserimento nel cast della bellissima Penélope Cruz o del tanto discusso Benedict Cumberbatch nei panni di un androgini/trans, sono un bel palliativo per le richieste di novità ma nulla di più.
“Zoolander 2” è un seguito in perfetto equilibrio tra noia e qualche sana risata. Le intuizioni divertenti non mancano tuttavia sono inserite in una narrazione più bislacca del contesto trattato. Neanche il primo capitolo brillava per la sceneggiatura tuttavia almeno non era una pallida imitazione di se stesso. L’ingresso in scena di Mugatu (Will Ferrell), Sting e Valentino rivitalizzano il film oltre i propri meriti.
Simpatico e delirante è un prodotto troppo spesso monotono.
