Dopo il successo di Dallas Buyers Club il regista canadese ci immerge in un nuovo racconto di rinascita attraverso l’adattamento cinematografico del libro di memorie di Cheryl Strayed “Wild – Una storia selvaggia di avventura e rinascita”, edito in Italia da Edizioni Piemme.
Sceneggiato e adattato per il grande schermo nientepopodimeno che da Nick Horby ( Febbre a 90’, Alta Fedeltà), il film si avvale di una convincente e intensa interpretazione di Reese Wintherspoon (Walk the Line, 2005) , nei panni di una giovane donna in cerca di redenzione dopo perdite importanti e comportamenti autolesionistici.
Paragonato con troppa fretta e superficialità al meraviglioso Into The Wild, l’ultima fatica di Marc Vallee preferisce puntare l’obiettivo sulla ricostruzione disperata di una vita in pezzi piuttosto che sulla vastità degli immensi territori Americani. Caratterizzato da un ritmo controllato il film passa più volte dalla disperazione alla speranza attraverso molteplici flashback che delineano la vita della protagonista.
Senza possedere la profondità e la spiritualità del già citato capolavoro di Sean Penn, Wild, è un apprezzabile inno all’auto miglioramento della propria vita attraverso il superamento dei propri limiti. Il raggiungimento e la consapevolezza che è possibile sfuggire alla propria squallida esistenza attraverso la scoperta di se stessi.
Due ore ottimamente gestite da un montaggio e una struttura narrativa non originali, ciò nonostante eleganti.