Ispirato alla storica attrazione di Disneyland realizzata e voluta da Walt Disney nel 1955, con l’obiettivo di regalare ottimismo agli americani, la nuova fatica di Brad Brird, “Il Gigante di Ferro” (1999), “Gli Incredibili” (2004) e “Ratatouille” (2007), arriva al cinema con lo stesso desiderio.
In opposizione alle innumerevoli pellicole moderne che vedono il genere umano destinato a vivere in un futuro distopico (Hunger Games, The Divergent, Maze Runner), la casa dalle grandi orecchie prova a ribaltare la situazione attraverso un progetto intriso di quella magia tanto cara allo storico studios statunitense. Sorvolando sui difetti di una sceneggiatura partorita in collaborazione con Damon Lindelof, sceneggiatore vittima della sindrome del colpo di scena, “Tomorrowland – Il mondo di Domani”, è un film che centra perfettamente il suo obiettivo, intrattenere lo spettatore attraverso una narrazione ricca di messaggi positivi e sogni.
Caratterizzato da un incipit incalzante ma sostenuto da un sviluppo meno solido di quello che ci si poteva aspettare da un film di Brad Bird, “Tomorrowland – Il mondo di Domani”, può essere considerato come un bignami della cinematografia del talentuoso regista e produttore americano. Un frullato di tutte le qualità dei suoi precedenti lavori non perfettamente amalgamato ma oggettivamente in grado di far parte di una filmografia qualitativamente valida ed elaborata.
L’umorismo e le emozioni non mancano all’interno di Tomorrowland. Ricco di citazioni da geek, l’intera scena nel negozio dedicato alla fantascienza è un vero tuffo al cuore, il nuovo film Disney, si segnala come l’ennesima proposta per appassionati e sognatori. Un concentrato di buoni sentimenti capace di far fantasticare il proprio pubblico attraverso la proposta di messaggi e contenuti positivi. Un film non adatto alla visione di spettatori cinici ciò nonostante anche capace di celare un frivolo sottotesto di denuncia nei confronti del potere e della capacità dei media di manipolare la mente umana.
“Tomorrowland – Il mondo di Domani”, non sarà mai considerato un classico Disney tuttavia malgrado tutti i suoi difetti mantiene una propria dignità artistica e di contenuti. Conserva perfettamente quel disperato bisogno di pensare ad un mondo migliore. L’importanza universale di credere che tutto sia possibile. La certezza fondamentale di sapere che il futuro è ancora tutto da scrivere. Viva l’ottimismo.
Ciao a chi è ancora in dubbio se andare a vedere o no il film, lo consiglio.
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