Diretto da Morten Tyldum, regista norvegese artefice di quella piccola perla che risponde al nome di Headhunters (2011), il film racconta la vita ed il genio di Alan Turing, interpretato dal sempre più lanciato Benedict Cumberbatch (Sherlock), ed è basato sul romanzo biografico scritto da Andrew Hodges, pubblicato in Italia da Bollati Boringhieri. Con un racconto disteso tra dramma umano ed una intricatissima spystory la pellicola ci immerge in una rappresentazione incredibile di un genio assoluto che con la sua macchina ha salvato milioni di vite e modificato indirettamente il nostro modo di lavorare, pensare e comunicare. Sebbene quasi sconosciuta la storia del cripto analista britannico Alan Turing è tanto incredibile quanto vera, e porta alla luce un ritratto di un uomo tanto bizzarro quanto geniale. Le sue esperienze dall’infanzia alla guerra fino alle pressioni ricevute dal governo per la sua omosessualità sono racchiuse in 113 minuti drammaticamente affascinanti quanto intensi. Diretto con un piglio caro alle serie televisive britanniche, che tanto stanno spopolando in questi ultimi anni, “The imitation Game” si candida fin da oggi ad essere uno dei migliori film dell’anno. Interpretato magnificamente dai propri interpreti è un opera che consigliamo caldamente a tutti gli appassionati di storia, sentimenti e scienza. Un Dramma umano che invita a pensare oltre agli aspetti tecnici rappresentati.

The Imitation Game di Morten Tyldum – Recensione Film
Davide Belardo Gennaio 13, 2015 Biografico, CINEMA, Drammatico, RECENSIONI, Thriller Lascia un commento 209 Vista