Presentato al Sundance Film Festival e alle rassegne di Toronto e Torino, Teneramente folle (Infinitely Polar Bear) segna il debutto alla regia della sceneggiatrice Maya Forbes.
Ispirandosi alla propria infanzia e al ricordo di un padre un po’ matto, del tutto lunatico e capace di passare da manifestazioni di puro affetto ad atti di pura follia, la Forbes porta sullo schermo un’irresistibile personaggio pieno di contraddizioni e che si lascia sempre scappare dei commenti buffi e un po’ fuori luogo, reso in modo spettacolare da un Mark Ruffalo in stato di grazia, che riesce a toccare le corde più profonde della nostra sensibilità mantenendo un aspetto artigianale e uno scorcio di dinamiche familiari e aspettative sociali tipiche della fine degli anni ’70 in America.
Teneramente folle è un film sulla famiglia e del modo in cui una malattia mentale influisca sulla famiglia stessa: la Forbes evidenzia come ogni singolo componente della famiglia sia percosso dalle conseguenze e da scelte che il disturbo bipolare comporta: c’è l’emancipazione di una donna, Maggie (Zoe Saldana – Avatar), che deve accettare di non poter fare soltanto la casalinga, ma di dover sostenere sulle proprie spalle il peso di una famiglia che, senza di lei, non avrebbe alcun futuro; e c’è la forza delle due piccole non-attrici (la più grande è la figlia della regista) Amelia e Faith che riusciranno a crescere e a prendersi cura l’una dell’altra per amore del padre.
Teneramente folle è un film sincero, onesto, personale, ogni scena è piacevole e leggera riuscendo a mostrare una malattia così difficile senza pesantezza, ma non per questo superficiale: si sorride e si ride, ma sono ben dosati anche i momenti più bui di Cam, che lasciano un sapore agrodolce e ci invitano a una riflessione, per non farci dimenticare il senso di disagio e inadeguatezza che colpisce chi deve lottare contro questo disturbo. È attraverso lo sguardo di Amelia (ovvero quello della regista da piccola) che Forbes narra la storia di un uomo meraviglioso e imbarazzante, brillante e ingovernabile, con la tenerezza che solo una figlia innamorata del padre sa dispensare.