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Video
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Il disco di “Sin City Una donna per cui uccidere” preso in esame include al suo interno sia la versione 2D che 3D del film che si avvia automaticamente a seconda dell’impianto utilizzato. Per entrambi i formati video la qualità è pressoché perfetta, il quadro risulta sempre dettagliatissimo con i livelli del nero ottimamente bilanciati che restituiscono a schermo la splendida fotografia in bianco e nero, che vede intelligenti sprazzi di colore, offerta dalla versione da sala. Nonostante una marcata spettacolarità nella profondità della versione 3D, la controparte in due dimensioni risulta più pulita, lucida e meno incline alla visione di aliasing a schermo.
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Audio
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Anche sul versante audio KeyFilms non ha lesinato l’impegno grazie alla presenza di due performanti tracce in 5.1 DTS HD Master Audio sia per il doppiaggio Italiano che per l’indispensabile audio originale. In entrambi i casi parliamo di due codifiche lossless presentate al massimo della forma con effetti di scena come spari, sirene in lontananza, riproposti in grande stile e con una chiarezza cristallina. Puntuale ed energico l’utilizzo del sub.
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Contenuti Extra
Contenuti Extra
Pr quanto riguarda il comparto dei contenuti speciali era lecito aspettarsi di più, considerato quanto proposto dal primo capitolo, ciò nonostante il blu-ray disc distribuito da CG Entertainment si avvale di una buona e interessante proposta, soprattutto per quanto riguarda l’originale approfondimento sul green screen.
Il Green Screen (17:00) – Un riassunto del film in versione green screen
I Protagonisti (13:30) Una serie di breve featturette dedicate ai protagonisti del film (Johnny, Nancy Callahan, Dwight McCarthy e Ava Lord)
Gli Effetti Speciali (07:00) Approfondimento dedicato al make-up
Stunt e controfigure (05:30) Speciale dedicato ovviamente agli stunt del film.
Trailer
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Sin City Una Donna per cui Uccidere – Il Film
Nove anni di attesa per un sequel sono sufficienti a giustificare la spasmodica aspettativa che circonda il nuovo lavoro della premiata ditta Robert Rodriguez/Frank Miller.
L’anteprima romana (e nazionale) di Sin City Una Donna per cui Uccidere è stata un successone, su questo poco da dire: la fila in attesa di poter entrare in sala Domenica 14 Settembre basta da sola a giustificare l’impegnativo epiteto.
Sono un fortunello, sono tra coloro che stanno per incontrare l’Hemingway del fumetto mondiale, Frank Miller, i cui lavori sono trasposti sullo schermo da quel maniaco citazionista, compagno di merende di Quentin Tarantino, che risponde al nome di Robert Rodriguez. I due sono artisti a tutto tondo, abituati da sempre a mischiare ambiti ed inclinazioni artistiche: musicisti, fumettisti, sceneggiatori, registi, montatori e chi più ne ha, più ne metta!!! Parliamo d’una maratona cinematografica e, diciamocelo, una rinfrescatina al primo film è d’obbligo per coglierne la coerenza ed, in alcuni casi, le differenze rispetto al secondo capitolo della saga oscura ambientata in quella Basin City, che è ‘un posto in cui entri tenendo gli occhi aperti’….. Ci accomodiamo in sala poco prima delle 18.00, la questione sarà lunga, ma la presenza in sala dei due dei ex machina ci rende simili a quelle sbarbine che negli sfavillanti anni ’90 sbavavano sulle transenne dei concerti dei Take That….
‘Sin City 3D-Una donna per cui uccidere’ è un buon film. Tratto dall’omonima raccolta di albi realizzata da Miller 20 anni orsono, è in parte preludio ed in parte conclusivo rispetto agli eventi narrati nel primo capitolo cinematografico. La minor lunghezza del fumetto da cui sono tratti gli eventi basta in parte a giustificare la mezz’ora buona in meno di durata rispetto al lavoro del 2005. La trama si dipana tra alcuni episodi, tutti dominati, in un modo o nell’altro, da figure femminili in grado di far fare ad un uomo qualsiasi cosa: le origini della nuova faccia di Dwight, regalatagli dalle trame d’una ambigua femme fatale; un redivivo Marv che aiuta Nancy a superare, attraverso la vendetta, il trauma per la morte di Hartigan e la nemesi di un incosciente ed arrogante giocatore d’azzardo con un passato da nascondere ed una donna da proteggere e vendicare anche a costo del più caro dei prezzi….
La fotografia è quella tipica delle atmosfere oscure, pregne di vendetta e demoni del passato dei fumetti di Miller, in un ideale ponte che da Arkam arriva fino a Basin City, passando dalle Termopili. Un lavoro di post produzione importantissimo che ha preso 2 anni dalla fine delle riprese, ma che viene giustificato dall’effetto visivo che ci regala il film, in cui il 3D non disturba e nulla ruba al fascino 2D del fumetto. La coerenza narrativa non viene interrotta e l’intreccio delle storie rasenta la perfezione stilistica. Rodriguez è diventato grande, in tutti i sensi, emancipandosi da quelle storie un po’ folli e, tutto sommato, sconnesse, tipiche dei suoi esordi sotto l’alma mater dell’amico Quentin. Qualche chicchetta da cinefili la infila qui e lì, è più forte di lui, ma la schizofrenia citazionistica di Machete e Machete Kills è lontana. Mi limito a segnalare il doppio cameo dei due registi su un televisorino che racconta una mini storia nella storia per pochi secondi all’interno del film.
Conturbanti, ammalianti, manipolatrici, stupende. Questi aggettivi possono descrivere alla perfezione le attrici che fanno passare in secondo piano la furia violenta e vendicatrice dei personaggi maschili che attraversano la città del peccato. Eva Green è ormai specializzata nel ruolo della fatalona in grado di muovere come burattini i maschietti che sbavano attorno, lo faceva già ai suoi esordi di Bertolucciana memoria, non vediamo perché non dovrebbe farlo ora che l’età le ha conferito un fascino che ha pochi eguali dentro e fuori lo schermo; Jessica Alba fa male agli occhi ed al cuore, così come la definitivamente sbocciata Juno Temple e la panterona Rosario Dawson, sempre meno vestita nei panni di Gail. Menzione a parte, già nel primo capitolo, merita l’ex tossica Jaime King, stupenda nella sua duplice eleganza…I protagonisti maschili non sono da meno e sprigionano testosterone da ogni singolo poro della propria pelle: Josh Brolin e Mickey Rourke, senza dimenticare Bruce Willis, ci dimostrano come si possa invecchiare acquisendo fascino e carisma rispetto ai Goonies ed Orchidea Selvaggia. La gara alla particina dimostra anche quanto sia ambito lavorare col buon Rodriguez: Lady Gaga l’avevamo incontrata già in Machete Kills e la ritroviamo per pochi secondi anche a Sin City; Christopher Meloni dopo Law and Order non poteva che interpretare un detective, al pari di quel grande comprimario che risponde al nome di Jeremy Piven. Ray Liotta è ridicolo e meraviglioso ad inizio film e la chicca da Novella 2000 della presenza di Marton Csokas, nella vita come nel grande schermo compagno (o ex?) di Eva Green ci fa esclamare….beato lui!!! Menzione d’onore per due grandissimi del cinema americano: Powers Boothe, maestoso, cattivo, sadico e perfetto nei panni del Senatore Roark (se non avete mai visto ‘I guerrieri della palude silenziosa’ di Walter Hill fatelo immediatamente) e la vecchia volpe, irriconoscibile sotto la maschera di Wallenquist, Stacy Keach. Se vi state chiedendo chi sia costui fate una ricerchina su google immagini e ricorderete senza dubbio il valido interprete de ‘I cavalieri dalle lunghe ombre’ di Walter Hill e de ‘Il grande attacco’ di Umberto Lenzi, altri due masterpieces da non perdere nella vostra personale filmografia.
Nell’impossibilità di tirar fuori tutto quello che mi attraversa la mente e nella contemporanea impossibilità di esser stringato parlando di Miller e Rodriguez concludo consigliando assolutamente la visione di questo nuovo capitolo, uscirete dalla sala parlando come in un fumetto noir per due giorni…e scusate se è poco!!!