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Short Skin - I dolori del giovane Edo di Duccio Chiarini - 03

Short Skin : I dolori del giovane Edo di Duccio Chiarini – Recensione film

Short Skin, in uscita giovedì 23 Aprile 2015, è un film indipendente presentato a Venezia nel 2014 nella sezione “Biennale College” e successivamente proiettato al festival di Berlino nella sezione “Generation”. Non ho idea di come il regista Duccio Chiarini, regista del film, sia riuscito nell’impresa, ma c’ è riuscito. La cura di tutto quello che la pellicola mostra, sia emotivamente che tecnicamente lascia esterrefatti, soprattutto perché il film è costato veramente poco e il risultato è sbalorditivo.

Il timbro è volutamente internazionale sia per necessità, visto che il film è distribuito in molti paesi esteri, sia per lo stile che il regista ha voluto dare al tutto. Rimanendo sull’aspetto tecnico si può notare quanta cura ci sia nella fotografia e quanta nelle scelte di ogni inquadratura, nei dialoghi con più di un attore, non c’ è un abuso di primi piani come spesso purtroppo accade, la camera da presa è quasi sempre immobile creando una vera e propria cornice intorno agli attori, insomma non ci sono inquadrature sprecate. Salta parecchio all’occhio la preparazione sia degli attori sia di tutto il comparto tecnico.

Passando agli attori le sorprese sono tante. Cominciando dal protagonista, che qui ricorda molto il giovane Napoleon Dynamite, fino ad arrivare a tutti i personaggi che roteano intorno alla storia, amici famigliari e il simpaticissimo andrologo. Ogni personaggio ha un proprio modo di porsi nei confronti del protagonista, ma quest’ ultimo rimane fermo nel proprio modo di pensare, molto ligio e corretto nei confronti del prossimo, anche quando le cose continuano ad andare non proprio bene. Le peripezie e le situazione con cui ha a che fare per tutto il film, sono paradossali, a volte comiche a volte no, ma lo porteranno a raggiungere un proprio obiettivo, evadere la routine e capire molto su tutto quello da cui è sempre scapato, che altro non era che una propria paura infondata. Molto significativo il percorso che il protagonista percorre nella maniera opposta all’obiettivo, e di come alla fine lo raggiunga lo stesso facendogli capire il tempo perso a fare cose per amore delle persone a lui care, e non per amor proprio.

About Alberto Lupocattivo

Appassionato di cinema e letteratura. Nerd all'ennesima potenza è sempre attento al repentino mutamento della cinematografia. Per lui non esiste un genere ma il cinema di genere.

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