Se si vuole raccontare il coraggio attraverso un film di cassetta e a disposizione si hanno solo 109 minuti, non penso sia impossibile, ma bisognerebbe essere coraggiosi in primis.
La mia riflessione va al regista del film Jaume Collet-Serra, che ha realizzato un film che è un piccolo colpo di genio già dal trailer, abituati al filone action che Liam Neeson ha abbracciato da un pò di tempo, appena inizia il film e prende forma, capiamo subito che di scene di lotta non se ne parla proprio, e menomale. Altra piccola sorpresa sono gli effetti digitali presenti nel film, sia per la drammaticità che trasmettono nella sequenza iniziale, sia nel trasformare la città in una piccola mappa digitale, dove si passa da una parte all’altra della città in 4 secondi, il tutto messo con intelligenza e hai finiti di creare un timbro nel montaggio che non si perde in chiacchiere.
Per quanto riguarda gli attori tra le controparti del protagonista troviamo nomi eccellenti come Ed Harris e una piccola parte per Nick Nolte, quindi stiamo parlando di attori che hanno una presenza scenica e un fiuto per quello che dovrebbe essere il personaggio che vanno al di là delle mie capacità di scrittura. Ma allora qual’ è il problema?
A mio modestissimo parere uno soltanto, quella retorica che cerca di ottenere un epilogo forzato che tanto rassicura il pubblico, una scelta poco coraggiosa per un film a cui non manca assolutamente niente. I buoni cadono e fanno cose abbastanza discutibili e i cattivi hanno qualcosa di buono da dire, l’ azione non manca, e lasciatemelo dire, vedere Liam Neeson che si lascia pestare è una cosa che diverte molto, le musiche curate da Junkie XL non deludono, insomma un film che poteva dire qualcosa fino alla fine, ma che cerca quella catarsi rassicurante che non è assolutamente in tema con il film.Una piacevole sorpresa ma che manca di quel pizzico di coraggio in più.