Dedicato a tutti quei giornalisti che facendo il loro lavoro onestamente e coerentemente con i propri ideali hanno pagato con la vita, Nomi e Cognomi è un film che racconta le vicende di un giornalista appassionato e combattivo, Domenico Riva, e del suo gruppo di lavoro.
In origine, Nomi e cognomi avrebbe dovuto essere la versione estesa di un cortometraggio che lo stesso regista Sebastiano Rizzo (al suo primo lungometraggio) aveva dedicato alla figura di Giuseppe Fava, giornalista siracusano ucciso dalla Mafia nel gennaio del 1984, successivamente però si deciso di allargare il raggio d’azione, estendendo la storia a tutti i giornalisti e rendendo il film “una specie di risarcimento per chi, semplicemente facendo il proprio mestiere, ha pagato un prezzo troppo alto” come dichiara l’attore che ha dato il volto al protagonista, Enrico Lo Verso.
In effetti Il Film risulta interessante per quanto riguarda la storia e il tema molto attuale che tratta, il montaggio stacca in continuazione alternando la vita lavorativa del protagonista e quella privata che andranno inevitabilmente a fondersi e a confondersi nel corso della storia. Questo provoca perdita di pathos e anche di attenzione. Il risultato è un Film molto televisivo e poco cinematografico che mantiene però una sua coerenza soprattutto nel tenere ben distinto il mondo dei “buoni” e quello dei “cattivi”: i cattivi rimangono cattivi e vincono e i buoni rimangono buoni e soccombono ma lasciano un messaggio per il futuro ai giovani che verranno.
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per sostenere la cinematografia della piccola distribuzioni e a low budget come ha affermato la Cucinotta (nel ruolo della moglie di Domenico Riva): “La Mafia non è solo quella che vedete nel film. In Italia la distribuzione è una Mafia totale. Chi è indipendente incontra grandi difficoltà e deve pagare un prezzo altissimo per poter avere voce.”