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NEW GIRL – L’epopea di una casa di indimenticabili scalmanati – Recensione

Devo dire che mi sono accostata a questa serie con una serie di preconcetti subodorando la classica rivisitazione “Friends” style di pessimo gusto (alla “adesso arriva mamma” per intenderci di cui qualcuno mi spieghi il successo perché per me è un oscuro arcano).

Effettivamente è una rivisitazione della formula “eravamo quattro amici in una casa”, anche l’incipit richiama lo storico show dato che entrambe le convivenze nascono da una rottura sentimentale. Tuttavia dopo aver testato le prime puntate mi sono ritrovata ad attendere l’uscita delle nuove con ansia crescente. Devo ammetterlo il quartetto funziona di brutto. La Zooey sempre in palla, seppur oramai relegata al personaggio “Freak”, recita in un ruolo che le calza a pennello: una stramba maestra che usa come metodo didattico delle orrende canzoni auto-prodotte per cui viene giustamente canzonata persino dai suoi piccoli scolari.

Strepitosi i suoi coinquilini con cui divide, manco a dirlo, una appartamento stellare a Los Angeles. Menzione d’onore in particolare per Nick, ex studente di legge che fa finta di completare da sempre un libro sugli zombie ed affetto da gravi problemi relazionali, e Schmidt personaggio classico della commedia americana, ebreo rampante con un passato da ex grasso che cerca di conquistare una modella indiana con tutte le ripercussioni razziali del caso.

Lo show si avvale anche di una serie di camei azzeccatissimi, quale ad esempio quello di Jonah Hill, icona della new comedy americana protagonista di uno spassoso misunderstanding.

La serie è assolutamente esilarante, se non l’avete ancora vista dategli una chance, non ve ne pentirete. Unica pecca, la sigla ti trapana il cervello ed è la fine, non ne esce più. Zooey Deschanel è un vero mito.

About Davide Belardo

Editor director, ideatore e creatore del progetto Darumaview.it da più di 20 anni vive il cinema come una malattia incurabile, videogiocatore incallito ed ex redattore della rivista cartacea Evolution Magazine, ascolta la musica del diavolo ma non beve sangue di vergine.

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