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Video
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La versione in blu-ray disc di Lucy distribuita da Universal offre un versante video straordinario in grado di sbalordire anche gli amici più scettici nei confronti dell’alta definizione. Quadro nitido con un dettaglio altissimo che non smarrisce quasi mai la definizione neanche nelle panoramiche. Ottima gestione del croma e della luminosità così come nei neri pieni e compatti.
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Audio
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Qualche perplessità purtroppo la regala l’audio come al solito, per le produzioni Universal Pictures, presentato in formato 5.1 Dolby Digital per il doppiaggio italiano che nonostante l’assenza dei muscoli offerti dal formato in HD sfoggia un’ottima gestione dei canali e del sub con i dialoghi sempre chiari e puliti. Credo sia riduttivo ribadire che la traccia originale in DTS HD offra la medesima qualità ma in potenza e spazialità doppia.
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Contenuti Extra
Contenuti Extra
Veramente povero il reparto dei contenuti speciali che meritava maggior cura visti i molti punti interrogativi aperti dalla tematica del film. Solo due gli inserti:
L’Evoluzione di Lucy (16:00) Il regista e il cast raccontano aneddoti sulla realizzazione del film
Capacità Celebrale: La vera scienza di Lucy (09:00) Breve approfondimento sull’approccio scientifico all’interno del film
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Lucy – Il Film (di Gabriele di Grazia)
Dopo averci spaventato, emozionato e divertito con “Nikita”, “Giovanna d’Arco” e “Adèle Blanc-Sec”, eroine ormai entrate di diritto nella storia del cinema mondiale, Luc Besson ci trasporta nell’incredibile universo fantascientifico di “Lucy”, film dai mirabolanti effetti visivi che azzera le tappe dell’evoluzione umana e ci proietta nei meandri più oscuri della nostra mente rivelandocene le illimitate capacità. Protagonista una dinamica Scarlett Johansson che, cavalcando l’onda del successo di questi ultimi anni, regala al pubblico un’altra interpretazione totalmente fuori dai canoni a solo un mese dal controverso “Under the Skin” di Jonathan Glazer.
Lucy (Scarlett Johansson) è una studentessa di 24 anni che vive a Taipei. La sua vita monotona viene stravolta quando il suo fidanzato la costringe a consegnare al suo posto una valigetta dal contenuto misterioso in un albergo della città. Nei momenti concitati della consegna, però, il ragazzo viene ucciso e Lucy rapita da alcuni malavitosi. Dopo aver aperto la valigetta sotto minaccia di un boss senza scrupoli, la giovane viene obbligata a lavorare come corriere della droga: con orrore scopre di essere stata narcotizzata ed operata chirurgicamente al ventre, e che nel suo stomaco è stata inserita una sacca contenente un qualche tipo di droga. Quando viene picchiata da uno dei suoi aguzzini, il pacchetto che trasporta si lacera rilasciando il contenuto all’interno del suo corpo. L’organismo di Lucy assorbe immediatamente le sostanze donandole delle capacità fisiche e mentali straordinarie che la rendono in pochi secondi l’essere umano più evoluto della storia.
Aspettarsi qualcosa di più del solito film d’azione con tanto di sparatorie ed inseguimenti in pieno centro parigino da un regista generazionale come Luc Besson era più che lecito. Certo, non che ci si attendesse un ritorno ai capolavori di genere come “Léon” o “Il quinto elemento”, ma di certo nemmeno una riproposizione più elaborata di “Limitless” di Neil Burger, l’interessante pellicola con Robert De Niro e Bradley Cooper che nel 2011 trovò il favore di gran parte di critica e pubblico. Inutilmente pretenzioso e verboso, Lucy punta tutto sull’ormai nota avvenenza inespressiva di Scarlett Johansson e sulla spettacolarità degli effetti speciali senza però mai convincere appieno lo spettatore: se da un lato la Johansson, novella Trinity di “Matrix”, appare poco credibile mentre con il solo sguardo ferma proiettili e ribalta automobili, dall’altro la computer grafica risulta troppo fracassona e poco utile al prosieguo della storia.
Se si fosse puntato più sulla suspense e meno su un finale esplosivo alla “Mission to Mars” forse l’opera di Besson non avrebbe finito per naufragare presto in un mare tempestoso di grigia convenzionalità. Messe da parte le prove dell’onnipresente Morgan Freeman e del sudcoreano Choi Min-sik, i soli a rivestire dei ruoli davvero stimolanti, anche se poco sviluppati, all’interno del racconto, “Lucy” si accartoccia dopo pochi minuti sulla figura androgina di Scarlett Johansson e va ad infilarsi irragionevolmente in un vicolo cieco di situazioni ed immagini già viste, senza mai mostrare la reale intenzione di voltarsi indietro. In conclusione, un’occasione sprecata per uno dei registi più apprezzati del pianeta. (di Gabriele di Grazia)