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Lettere di uno sconosciuto di Zhang Yimou – Recensione Film

Dopo ”La città proibita” e ”Lanterne Rosse”, Zhang Yimou torna alla regia con “Lettere da uno sconosciuto”, film che tratta un tema da lui molto sentito che ancora oggi fa discutere intellettuali e non al di là della Grande Muraglia: La Rivoluzione Culturale che sconvolse la Cina nel secolo scorso.

La regia è eccellente: Yimou sembra quasi dirigere due film diversi distinguibili dal inconsueto ritmo che li caratterizza cosa che mostra ancora una volta al pubblico le sue immense capacità. Nella prima parte  la pellicola risulta godibile e facile da seguire in quanto si predilige una chiave di lettura più immediata e incalzante evidenziata da un linguaggio ad ampio respiro internazionale. La seconda invece, rallenta di molto il ritmo iniziale lasciando spazio completo alla protagonista femminile Feng Waynu interpretata da  Gong Li, Musa storica del regista.

Melodramma intenso e toccante, segnato da un finale amarissimo Lettere da uno Sconosciuto è un’opera sulla memoria e sulla politica come corruttrice dell’animo. Nota di merito a Gong Li che, dopo le esperienze in giro per il mondo, torna in una pellicola cinese regalandoci un’intensa interpretazione che la consacra ancora una volta.

Un film per tutti gli amanti del cinema asiatico d’autore o per coloro i quali avranno voglia e curiosità di scoprirlo.

 

About Francesco Salvetti

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema.

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