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Latin Lover di Cristina Comencini 02

Latin Lover di Cristina Comencini – Recensione Film

Cristina Comencini dimostra ancora una volta che il linguaggio cinematografico non è appannaggio di soli uomini attraverso il miglior film italiano della stagione, almeno per il momento. Un’opera intrigante diretta con il piglio giusto da una grande direttrice d’orchestra che ha saputo ottenere il meglio dagli strumenti coinvolti (il cast e la troupe). Lo spartito, scritto dalla regista insieme a Giulia Calenda, funziona e non stona mai ed è appunto sostenuto da un cast al quale calza a pennello. Una scrittura figlia anche della precedente esperienza trionfale del suo precedente lavoro, “2 partite” (Teatro e cinema), capace di trasportare le donne al centro della scena rendendole non solo protagoniste ma uniche.

Nel tentativo di omaggiare Mario Monicelli e il suo cinema, impossibile non accostare la pellicola all’indimenticabile”Parenti Serpenti”, la Comencini mette a fuoco la vita di una famiglia riunita dopo 10 anni per la commemorazione di un loro caro scomparso, Saverio Crispo (Francesco Scianna),un ipotetico grande attore del nostro cinema. Attraverso questo espediente e grazie alla bravura di Scianna, la regista romana porta in scena il suo “latin lover” forgiato sul patrimonio formativo e artistico lasciato in eredita dai grandi attori del nostro cinema: Gassman ,  Tognazzi , Volontè , Sordi.

Per la Comencini questo film è un modo per omaggiarli, per renderli ancora di più immortali nella memoria collettiva. Grandi uomini e attori che non dobbiamo rimpiangere ma dai quali dobbiamo imparare. Capire il loro spirito, il loro essere contemporanei anche per la nostra epoca, comprendere cosa lì rende così liberi.

Un messaggio di “libertà” spirituale restituito dal film attraverso la convivenza forzata delle donne protagoniste del film tra le quali troviamo l’ultima interpretazione di un’indimenticabile Virna Lisi. Menzione di merito va sicuramente attribuita alla splendida colonna sonora creata dal compositore Andrea Farri. Mai banale, equilibrata e molto piacevole sicuramente da riscoprire anche lontano dalla sala cinematografica.

About Francesco Salvetti

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema.

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