Dalla miniserie di fumetti The Secret Service realizzata dai britannici Mark Millar (già autore di Kick-Ass) e Dave Gibbons assieme allo stesso regista Matthew Vaughn, Kingsman si presenta come una parodia di 007 sin dalla locandina, che riprende quella di For Your Eyes Only (Solo per i tuoi occhi, 1981) disegnata da Bill Gold (Arancia Meccanica, Casablanca) in cui l’agente segreto era incorniciato dalle gambe vertiginose di una femme fatale armata di balestra. Soltanto che stavolta l’eroina (un’agile Sofia Boutella che potrebbe essere uscita da Kill Bill) ha due protesi al posto dei tacchi, e invece di Roger Moore troviamo un insolito quanto a sua agio Colin Firth. Il savoir-fare ed il carisma dell’attore inglese, non nuovo nella parte del gentlemen dalle maniere raffinate, lo rendono perfetto nei panni dell’agente dei servizi segreti, al punto che viene da domandarsi come mai non sia ancora stato ingaggiato per dare corpo al vero James Bond. Buona anche la squadra dei comprimari, primo fra tutti un irresistibile Samuel L. Jackson in tenuta da rapper, super cattivo emofobico e con la pronuncia blesa (la zeppola). L’ esordiente Taron Egerton, viso duro e lineamenti che ricordano quelli del giovane Di Caprio, tiene bene testa alla vecchia scuola in questa spy-story che è anche un po’ racconto di formazione. Si presta anche un Michael Caine ormai capace da solo di identificare un genere. Botte, pugni, scazzottate al ralenti e schivate di colpi, tra accelerazioni da videogioco ed esagerazioni pulp. Il tutto con autoironia, anche se spesso prevale l’istinto di buttarla in cagnara. Bisogna avere gli occhi bene aperti perché riesca di strizzarne uno al pubblico, altrimenti si rischia che lo spettatore sia il primo ad abbassare le palpebre.
Guarda il video del nostro incontro con Colin Firth, Taron Egerton e i Take That.