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Italiano medio di Maccio Capatonda – Recensione Film

Con Italiano Medio il buon Maccio Capatonda riesce dove tanti altri colleghi più illustri hanno fallito, trasportare un prodotto tipicamente televisivo e On demand al cinema. Un’operazione non semplice che il più delle volte ha partorito prodotti non proprio qualitativamente eccellenti, basti pensare ai due capitoli  di Qualunquemente di Antonio Albanese piuttosto deludenti pur considerando i discreti incassi. Del resto è risaputo che i tempi comici televisivi ed i ritmi cinematografici sono notevolmente diversi e non è certo una passeggiata riadattare le solite gag in una narrazione della durata di almeno un’ora e mezza. Si rischia spesso e volentieri di assistere ad una serie di gag ripetute inserite in una trama inesistente con le risate che hanno bisogno di essere trovate con il lanternino.

Grazie ad una trama non certo originale ma che riadatta intelligentemente l’incipit di un successo cinematografico come Limitless, ovviamente  in chiave ironica, Maccio ha realizzato un’opera prima di indiscusso livello e che si candida fin da oggi ad essere tra le commedie italiane più riuscite dell’anno. Senza scendere troppo nelle profondità della volgarità e giocando con una moltitudine di luoghi comuni moderni, Italiano Medio, è un’intelligente rappresentazione del degrado della società. Grazie ad una narrazione delirante e a tratti al limite della demenza vengono messi a nudo tutti i limiti culturali e sociali di questo ventunesimo secolo.

Contornato da un cast di attori/non attori e spalleggiato dal sempre troppo simpatico Luigi Luciano in arte Herbert Ballerina , Marcello Macchia (Maccio Capatonda) rappresenta al meglio le contraddizioni comuni della nostra amata/odiata madre patria. Una parabola comica di satira sociale irriverente, forgiata  sul celebre fake trailer omonimo, parodia anche in questo caso del film Limitless, andato in onda nel 2012 all’interno del format “Ma anche no”. Un prodotto capace di conquistare il pubblico nonostante il limiti di una comicità apparentemente no sense non propriamente apprezzata da tutti.

About Davide Belardo

Editor director, ideatore e creatore del progetto Darumaview.it da più di 20 anni vive il cinema come una malattia incurabile, videogiocatore incallito ed ex redattore della rivista cartacea Evolution Magazine, ascolta la musica del diavolo ma non beve sangue di vergine.

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