Questa mattina grazie alla Universal Pictures Italia abbiamo avuto l’occasione di incontrare Elizabeth Banks a Roma, l’attrice, produttrice e ora anche regista statunitense in Italia per presentare il suo ultimo film “Pitch Perfect 2”, il divertentissimo seguito di “Voices” atteso cinema per il 28 maggio 2015. Solare, bellissima e simpaticissima la star hollywoodiana durante il nostro breve incontro ci ha letteralmente conquistati.
La grande passione delle Bellas è la musica, quando tu eri una teenager quale era la tua più grande passione, quella per cui avresti lottato all’infinito?
Ero una grande fan della musica, come tutti i teenager della mia epoca amavo Madonna, amavo Michael Jackson, quando ero al liceo ero fan degli U2 e dei Guns N Roses, Michael Hutchence, Sinead O’Connor, ma in generale ho sempre amato la musica pop.
Come mai è passata alla regia per questo secondo capitolo?
Dirigere un film era un obiettivo che avevo da un paio d’anni e lavoravo per far sì che ciò accadesse, seguendo appunto la regia di piccoli film, cortometraggi o pubblicità. Quando Jason Moore non fu disponibile per dirigere questo film, sono stata l’alternativa più ovvia, conoscevo bene il copione, conoscevo la produzione e sarei comunque stata sul set per tutta la durata del film.
C’è qualcosa che secondo te non c’era nel primo film e che volevi assolutamente inserire in questo sequel?
Sapevo fin dall’inizio che avrei dovuto e voluto inserire la battaglia tra gruppi a cappella che si vede a metà film, e direi che ci sono riuscita. Volevo creare una competizione che mettesse di fronte i vari gruppi in modo particolare.
Il Mondiale per gruppi a cappella esiste realmente o è stato creato solo per il film?
No, esiste realmente. Abbiamo preso tutta l’ispirazione da eventi reali, abbiamo cercato di essere il più autentici possibile. Non volevamo davvero far arrabbiare i veri cantanti a cappella, quindi abbiamo cercato di rappresentare la loro vita, nel miglior modo possibile. Una delle ragioni per cui nel film i rivali sono il gruppo tedesco, è perché in Germania il canto a cappella ha una grande rilevanza, lo prendono in un modo molto serio come pochi altri Paesi al mondo fanno e infatti quando ero in tour per presentare Hunger Games i Pentatonics si esibivano nel mio hotel a Berlino. Tutto nel film è basato su eventi veri e reali.
In questo secondo film avete inserito un po’ più di irriverenza, prendendo in giro ancor di più il mondo del musical americano. E’ stata una scelta marcare ancor di più l’ironia su un mondo del musical alla High School Musical piuttosto che Glee?
Beh, volevamo che il film fosse divertente, era il nostro obiettivo primario, far ridere le persone. Abbiamo speso molto tempo nel primo film “educando” le persone su cosa fosse il canto a cappella, ma visto il successo del primo film e di talent show come X-Factor, American Idol e altre competizioni canore, le persone hanno molta più familiarità con l’argomento, quindi possiamo divertirci e farli divertire di più, e fare più ironia su di esso.
Ti dedicherai completamente alla regia abbandonando la carriera da attrice?
Amo molto recitare e ho in mente di continuare a recitare ancora un po’. Sarò in altri 3 film nei prossimi 6 mesi quindi si, sarete costretti a vedermi ancora un po’ come attrice, ma mi piace davvero dirigere e mi sono trovata benissimo nel farlo. Sono orgogliosa del risultato e spero che ci siano altre occasioni: ci sono poche donne che dirigono film.
Quali donne registe ti piacciono? E quali film?
Adoro attori-registi come Jodie Foster, Ben Affleck, Clint Eastwood, e comunque quelle persone che sono in grado di capire la regia anche dalla prospettiva dell’attore. Riguardo i film che amo, mi piace Quentin Tarantino, Fratelli Cohen, che hanno portato lo humor in situazioni fantastiche. Penso sia tutta una questione di punti di vista e sto cercando materiale su cui posso avere un personale punto di vista e su cui posso portare dello humor.
Pensi ci sia qualcosa in comune tra il personaggio di Hunger Games e quello di Pitch Perfect?
Sono sicuramente dei personaggi eccessivi e appariscenti, entrambi amano strane capigliature e vestiti scintillanti e sono entrambi dei commentatori del mondo intorno a loro (anche se Gail è più consciamente di Effie).
Come mai rispetto al primo film avete tolto le scene un po’ più trash (ragazza che vomitava in pubblico, guerra di cibi tra le ragazze)?
Beh, volevamo andare oltre queste cose dopo il primo film. Volevamo riportare dal primo film il maggior numero di personaggi possibile, e non sapevamo come reinserire Aubrey, che si era chiaramente laureata alla fine di Pitch Perfect. E inoltre, non avevamo bisogno del vomito, visto che avevamo la vagina.
Per quanto riguarda progetti futuri, vuole dirigere solo commedie o pensa di rivolgere lo sguardo anche ad altri generi?
Vorrei dirigere anche cose diverse, sono orientata anche verso grandi film d’azione. Mi piacerebbe essere la regista di un film d’azione, e penso che alcuni schemi del film-musical possano essere applicati ad un action, come ad esempio la coreografia. Mi piacerebbe espandermi oltre le commedie.
In questo momento vanno alla grande i film sui supereroi in cui le donne sono ulteriormente marginalizzate di quanto non lo siano al cinema. Le piacerebbe dirigere un film di supereroi?
Penso che con le Barden Bellas abbiamo già creato dei supereroi, no? Hanno il potere di cantare meravigliosamente insieme. Vorrei vedere più supereroi femminili nel cinema, ma penso che siamo sulla buona strada. Le sorelle in Frozen sono un buon esempio, le Bellas sono un grande esempio. Penso che comunque ci sia spazio per tutto.
Parlando con te non si può non pensare allo stile inteso come moda. Effy in Hunger Games ha degli abiti stupendi, sui red carpet indossi spesso abiti meravigliosi e anche oggi sei elegantissima, perfetta. La tua percezione della moda ha influito sullo stile delle Bellas?
Come attrice ritengo che acconciature, costumi e trucco siano essenziali per creare dei personaggi. Le ragazze hanno praticamente scelto da sole perché conoscevano i personaggi meglio di quanto li conoscessi io. E’ così che mi piace lavorare da attrice, amo la libertà che ho avuto con Effy, con la quale non ho mai indossato qualcosa che ritenessi non rispecchiasse pienamente Effy. Ogni grande regista sa che deve aiutare l’attore a immedesimarsi nella parte e quindi ogni attore sa come deve essere il proprio personaggio. Le ragazze hanno fatto le loro scelte, io le ho dato la mia approvazione, i miei pareri o le mie spinte verso una certa decisione. Ero molto specifica su ciò che volevo, ma alla fine ogni ragazza ha i suoi gusti.
Nel caso di un terzo capitolo pensa di curare la regia?
Non abbiamo piani per un terzo capitolo ora. Siamo concentrati sull’uscita di questo e sulla ricezione da parte del pubblico. Se il pubblico reagirà positivamente, penseremo seriamente al fatto di fare un altro capitolo della saga, e non so se lo dirigerò.
Com’è stato lavorare con tuo marito? Ci puoi raccontare qualcosa su questa collaborazione?
Ci piace davvero molto lavorare insieme. Ci sosteniamo l’un l’altro, discutiamo a letto e in bagno sul nostro lavoro facendoci domande “Come va oggi?” “Che ne pensi?” “Che film dovremmo fare”? e io amo avere accesso diretto al mio produttore, cosa che non capita a tutti i registi.