Arriva finalmente nelle sale il secondo capitolo della rivolta di Katniss Everdeen e del popolo di Panem. Una seconda parte che chiude definitivamente una saga iniziata nel 2012 con il primo Hunger Games e continuata con una serie di pellicole dal valore tecnico artistico altalenante ma che hanno ottenuto, malgrado tutti i difetti, l’affetto e il consenso dei fan. Avevamo lasciato Katniss (Jennifer Lawrence) in balia di propagande in favore della rivolta e con le mani di Peeta Mellark (Josh Hutcherson) intorno al collo. La ritroviamo dopo un anno ovviamente nella stessa situazione con l’obbiettivo di porre fine definitivamente a tanta sofferenza.
“Hunger Games: Il canto della rivolta parte 2” impreziosisce la narrazione con intriganti scene d’azione ma non riesce a saltare l’ ostacolo di essere un prodotto realizzato solo per teenager. Da un punto di vista prettamente visivo siamo al cospetto del capitolo più spettacolare ma che purtroppo è ridondante sotto l’aspetto narrativo molto più dei suoi predecessori.
Contrariamente alla saga di Harry Potter, dove abbiamo apprezzato la crescita del maghetto e di tutti i suoi amici valutandone l’evoluzione, in “Hunger Games” non abbiamo mai assistito ad una vera è propria maturazione dei contenuti nonostante si siano toccati gli argomenti più disparati. Dalla libertà al riscatto, fino ad arrivare alla morte e al ruolo giocato dai media nel controllo sulla popolazione. Tanti temi importanti che tuttavia la saga cinematografica non ha mai saputo affrontare ed analizzare con lucidità e profondità. Dopo cinque pellicole Katniss Everdeen è ancora al punto di partenza: deve uccidere il presidente Snow (Donald Sutherland) per salvare la sua famiglia e decidere quali dei due ragazzi scegliere per il proprio futuro.
Guardandolo sotto un’altra luce “Hunger Games” è vittima del suo futuro distopico alla quale soccombe sotto il reale egoismo dei suoi protagonisti. Tolte le azioni eroiche di facciata “Hunger Games” è pieno di personaggi che hanno un unico obiettivo, la propria sopravvivenza. L’istinto primordiale dell’essere umano confezionato tra le pagine di una storia d’amore tormentata e la libertà aleatoria di una vita migliore.
“Hunger Games: Il canto della rivolta parte 2” è una pellicola realizzata e pensata solo per i fan. Chi non ha amato i precedenti capitoli non troverà in quest’ultimo il pretesto per rivalutare quanto visto in passato. Assolutamente sconsigliata la visione in 3D.