Adattamento cinematografico del romanzo per ragazzi “The True Meaning of Smekday”, scritto da Adam Rex nel 2007, il nuovo film d’animazione della prolifica DreamWorks Animation arriva al cinema con l’ennesimo personaggio in grado di conquistare il pubblico per la sua pucciosità.
Contraddistinto da una struttura semplice e lineare “Home A Casa” si lascia apprezzare per l’esilarante mole di buffe trovate create per caratterizzare al meglio la bizzarra tribù dei Boov, stravaganti piccoli extraterrestri in cerca di casa che per lunghi tratti ricordano i più conosciuti e apprezzati Minions di “Cattivissimo Me”.
Divertente e colorato da un punto di vista puramente creativo il nuovo nato in casa DreamWorks Animation non offre grandi novità narrative. Sebbene tecnicamente intrigante la nuova opera diretta da Tim Johnson (Shrek, 2001) si segnala come un condensato, sufficientemente riuscito, delle trovate e delle idee già presenti nei più famosi film d’animazione di successo. Titoli con tematiche come la ricerca di una famiglia, oltre al già citato Cattivissimo Me e bene citare sicuramente, Lilo & Stich e Toy Story tra i tanti.
Un prodotto pulito ed innocuo dedicato come sempre al pubblico dei più piccoli ma consigliato, considerata la mole di citazioni e gag, anche al resto della famiglia. Quando E.T. e Minions incontrano Lilo & Stitch il risultato non può essere che quello di un film con piacevoli tematiche morali, spiritose trovate sceniche e tanto colore. Peccato per la poca originalità. Per gli amanti di un mondo Kawaii.