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Fuorigioco di Carlo Benso - 01

Fuorigioco di Carlo Benso – Recensione Film

Il debutto dietro la macchina da presa di Carlo Benso, regista teatrale,  si apre con forme sinuose di donne e si chiude con il protagonista che tiene in mano una pistola: non stiamo parlando di un film d’azione ma bensì di ”Fuorigioco” film sceneggiato dallo stesso regista con protagonista un 55enne che improvvisamente perde il lavoro.

Cosa accade non appena vieni licenziato? E’ attorno a questo interrogativo che ruota l’intero film che ha come protagonista Gregorio Samsa, un manager d’azienda over 50 che improvvisamente si trova senza lavoro. Il suo risveglio è come un incubo. Cade in depressione, pensa di essere vittima di un complotto e la rabbia gli impedisce di trovare soluzioni.

Come annunciato in conferenza stampa il budget del film è stato bassissimo : 25 mila euro.  Questo dato è importante al fine di mettere in luce il lavoro della troupe che ha lavorato al massimo delle proprie possibilità, mostrando impegno e passione per questo mestiere , come ci ha rivelato il regista.

I limiti strutturali, tecnici, di scrittura e di regia sono tuttavia evidenti: la regia alterna momenti di assoluta sufficienza ad idee brillanti e valevoli di maggior approfondimento per i progetti futuri, come ad esempio nella rappresentazione di alcune emozioni. Anche nella sceneggiatura si evidenziano lacune: la discesa nella follia del protagonista è involontariamente comica, tra surreali feste tra 50enni ‘rockettari’, goffe scene di sesso, ex capi da minacciare ed ex amanti da pedinare. Seminando flashback qua e là con un’accecante fotografia che vira al bianco abbagliante, Benso gioca tra passato e un presente immaginifico, neanche a dirlo ridicolo nella sua gratuita pazzia. La volontà di trattare un tema così delicato ha tolto spazio alla voglia di rischiare degli sceneggiatori creando troppo spesso dialoghi banali e prevedibili. Momenti interessanti son dovuti alla presenza di attori talentuosi come Nicola Pistoia che interpreta un ex collega di lavoro del protagonista.

Nonostante tutto questo film si inserisce in quel filone di cinema ”socialmente utile” e si unisce ai vari ”Giorni e Nuvole” e ”Gli equilibristi”. Questi due titoli sono stati citati anche dal direttore dell’associazione ATDAL over 40 , presente in sala, a tutela dei diritti dei lavoratori che hanno perso o stanno per perdere il lavoro a causa di discriminazioni di età. Questa associazione ha supportato il film e supporta tanti uomini e donne che si trovano, nella vita reale , nella stessa situazione del protagonista.

Il film uscirà in Italia in pochissime copie e a Roma sarà proiettato al cinema Aquila.

About Francesco Salvetti

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema.

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