Sceneggiatore di successo, a lui dobbiamo pellicole come “28 Giorni dopo” (2001) e “Sunshine” (2007) oltre all’ancora inedito in Italia nuovo adattamento cinematografico di “Dreed” (2012), Alex Garland ha finalmente deciso di esordire alla regia con “Ex Machina“, un opera tanto fantascientifica quanto profondamente intima.
Ambientato quasi unicamente in un unico ambiente, una casa hi-tech con arredamento minimale immersa in un bosco, ed interpretato da tre bravissimi attori (Oscar Isaac, Domhnall Gleeson e Alicia Vikander), tutti e tre per differenti motivi in rampa di lancio, Ex Machina reinterpreta il tema dell’intelligenza artificiale rimodellando e modernizzando il concetto di cervello pensante costruito in laboratorio. Nel nuovo progetto di Garland prendiamo conoscenza di Ava (Alicia Vikander), la macchina costruita da Nathan (Oscar Isaac), che non è solo un essere senziente fabbricato artificialmente con un cervello creato in laboratorio ma una vera è propria entità capace di maturare e prendere conoscenza di sé e del mondo, proprio come la mente di un bambino. Ci riesce attraverso l’utilizzo di un motore di ricerca, il più utilizzato dalla popolazione mondiale che è anche un sistema operativo per smartphone (chi ha detto google?) dal quale Ava attinge nel database per qualunque tipo di informazione, sviluppando così il proprio carattere e la sete di sentimenti come un qualunque essere umano. Un concetto tanto semplice quanto complesso che Garland, anche sceneggiatore del film, conduce intelligentemente fino al riuscitissimo epilogo attraverso un ritmo della narrazione meditativo, ricco di dialoghi spesso acuti, macchinazioni ed un sotto-testo sessuale intrigante.
Non aspettatevi quindi da “Ex Machina” armi da fuoco, astronavi e azione selvaggia. Come per Babadook, in chiave horror, in questa pellicola ci si immerge nell’essenza della fantascienza in quel rapporto intimo tra uomo e macchina che ancora oggi non trova una risposta compiuta. Pur non offrendo quasi nulla di veramente originale è uno dei migliori film del genere degli ultimi anni. Un thriller psicologico travestito da opera di fantascienza e viceversa, un racconto classico profondo e riflessivo che non dimentica anche di essere in alcuni punti ironico.
Ad anni dal Test di Turing, criterio utilizzato per determinare se una macchina sia in grado di pensare, l’essere umano è ancora alla ricerca di una risposta. Mentre gli scienziati analizzano i risultati voi godetevi “Ex Machina” rigorosamente al cinema. Opera prima impressionante per capacità registiche e di sensibilità.