Vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes, arriva nelle sale italiane l’ultima fatica di Jacques Audiard, Dheepan, film su un ex combattente delle Tigri Tamil in cerca di una nuova vita in Francia.
Sri Lanka: la guerra civile è finita, le Tigri Tamil stanno bruciando i corpi dei loro compagni morti e scambiando fatiche per abiti civili per cercare di fondersi con la popolazione in generale. In un campo profughi, una giovane donna è alla ricerca di bambini non accompagnati. Si apre così Dheepan, titolo del film di Audiard, ma anche il nome che un ex guerriero Tamil assume per lasciare il proprio paese. È il nome di qualcuno che è morto durante la guerra, è un’identità falsa. Così come è falsa la famiglia che parte con lui: una giovane donna e una ragazza che si fingono moglie e figlia. Arrivati in Francia sono confinati in una banlieue, un mondo a se stante dove le dinamiche della violenza da cui sono fuggiti rischiano di ripetersi. Dheepan vuole lasciare la violenza fuori dalla propria vita. Ma forse non sarà possibile.
Jacques Audiard delinea un altro ritratto di emarginati e di outsider, da voce, nome e storia a persone che normalmente rimarrebbero nell’ombra della categoria a cui appartengono, e lo fa raccontandoli senza nessun pietismo, disegnando personaggi in grado di scegliere e di prendere in mano il proprio destino. E’ come se, nel contesto dell’illegale, del brutale e dell’ingannevole, solo là dove è tangibile la paura della morte o la vertigine della sopraffazione, riesca a concepire un amore che valga la pena raccontare.
In Dheepan sembrano coesistere violenza e amore. Il protagonista è un uomo che impara ad adattarsi a un ambiente ostile e finisce per dominarlo. Anche a forza di violenza, si fa strada in un mondo che all’inizio non conosce, ma finisce per dominare. I personaggi si chiedono se è possibile cambiare vita e rispondono di sì, imparando ancor prima di amarsi ad aiutarsi l’un l’altro.
Dheepan mescola vari generi, è tanti film in uno: inizia come un film di guerra, prosegue come un film a sfondo sociale, per divenire una sorta di noir a colpi di pistola e di violenza, per concludersi come un film che racconta una storia d’amore.