Il quarto giorno di Festa del Cinema di Roma 2015 si è aperto nel migliore dei modi con la proiezione di “The Walk” che segna il ritorno in sala del Premio Oscar Robert Zemeckis con un doveroso omaggio all’importanza del sogno con un 3D stratosferico. Poco prima della pausa pranzo è stato il momento di Eric Cantona e del suo “Les rois du monde” imperfetto film francese con un cast di tutto rispetto presente a Roma insieme al regista Laurent Laffargue. Abbiamo poi recuperato le visioni di “Lo chiamavano Jeeg Robot” e “Mistress America” per finire poi la giornata con l’incontro con Dario Argento e William Friedkin che potete leggere nel dettaglio grazie al racconto di Alberto Del Forno.
Seguono tutti i commenti dei film di giornata:
The Walk di Robert Zemeckis “Il ritorno al cinema del papà di Ritorno al Futuro e Forrest Gump è un meraviglioso omaggio al coraggio straordinario di un uomo capace di rendere possibile l’impossibile. Un testamento di sogni, ambizioni e follia costantemente in equilibrio tra ritmo, risate e adrenalina. Nonostante le molte licenze hollywoodiane la mirabolante avventura di Philippe Petit conquista completamente lo spettatore grazie anche ad un utilizzo delle terza dimensione capace di trascinare il pubblico in punta di piedi sopra un cavo ad oltre 400 metri d’altezza. Il ritorno di un peso massimo del cinema in grande stile. Un trionfo.
Les rois du monde di Laurent Laffargue “Mischiando diversi generi come la commedia più grottesca, il melodramma, fino ad arrivare ad una sorta di noir, Le rois du monde si nutre soprattutto dell’idea dell’amore malato ed ossessivo che porta alla distruzione. Ne risulta un’opera abbastanza sconclusionata che non convince pienamente.” (Federica Rizzo)
Mistress America di Noah Baumbach “Nevrotiche, emotivamente instabili e piene di sogni che difficilmente riescono a realizzare, Noah Baumbach ci porta alla scoperta di due donne, una diciottenne e una trentenne, in una New York che mixa lo stile anni ’80 alla modernità dei social. Una commedia dal ritmo veloce, fluente che trova spazio anche in conversazioni dal ritmo serrato.” (Federica Rizzo)