Contrariamente a quello che si potrebbe pensare CitizenFour non è un film di denuncia in stile Michael Moore, l’ unico punto in comune, se mai se ne dovesse trovare uno, è quello di aver stravinto un Oscar.
La già vincitrice del premio pulitzer Laura Poitras torna a parlare dell’ America post 11 settembre, raccontando la storia di Edward Snowden, ben 114 minuti di pura suspance che incollano lo spettatore alla poltrona, non servono milioni di dollari per fare cinema, serve una storia, e qui è delle più agghiaccianti.
Quanto siamo disposti a sacrificare per la libertà? Una domanda che il protagonista si sarà fatto migliaia di volte nella propria testa, e la risposta è semplice, tutto. Con l’ avvento di internet e della necessità di avere minimo un dispositivo sempre connesso alla rete, siamo dipendenti da oggetti che, a quanto pare, sono rintracciabili facilmente, ci sono vari esempi nel film, raccontati da esperti e dal protagonista stesso, su come un vantaggio possa trasformarsi in uno svantaggio, e come sia possibile, se qualcuno è incline a farlo, immagazzinare ogni tipo di informazione riguardante ogni singolo individuo su questo pianeta, le nostre conversazioni, i nostri spostamenti, il nostro privato immagazzinato continuamente senza sosta, la nostra intera esistenza ridotta a 2 semplici parole “ meta dati”. La giustificazione di chi è interno al governo è quella sempre più frequente attinente al terrorismo, la paura di altri attacchi di matrice terroristica hanno portato la nazione più potente al mondo a ragionare preventivamente sull’ argomento, ma c’ è chi a questo meccanismo si è opposto. Il diciannovenne statunitense Edward Snowden si è esposto in prima persona, mettendo a rischio la propria libertà e la vicinanza dei suoi cari, a favore di una collettività che forse doveva essere messa al corrente della vicenda. Abituati ad aver paura al clik di un grilletto, forse ignoriamo troppo spesso la sicurezza telematica, come essa possa nuocere alla nostra libertà e a come troppo spesso si prende alla leggera il click di un mouse.
“Una lezione sul coraggio riassunta in poco meno di 2 ore. Un pugno nello stomaco, ma necessario” (cit.).
Dal 16 Aprile 2015 al cinema.