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Amy di Asif Kapadia - 01

Amy di Asif Kapadia – Recensione Film

Diretto dal regista del pluripremiato Senna, documentario dedicato all’indimenticabile pilota di F1 Ayrton Senna, “Amy” racconta la tormentata e breve vita della cantautrice britannica Amy Winehouse dagli esordi fino al suo decesso. Una ricostruzione meticolosa, talvolta fin troppo didascalica e con un taglio televisivo, ci mostra una giovane ragazza alle prese con il suo immenso talento lasciata sola alla deriva in un mare di squallidi squali.

La vita di una giovane donna annientata dal suo stesso talento e dal desiderio di vivere sentimenti tangibili. Abbandonata dalla figura paterna in tenera età, Amy, vive una vita tutto sommato felice ricca di amici che le vogliono bene tuttavia intrisa di quella malinconia di chi si sente abbandonato. Capacità canore e musicali ancora inespresse ma sul punto di esplodere è quello che ci viene mostrato inizialmente in “Amy”, attraverso l’utilizzo di immagini e brani inediti che leggano spiritualmente la trama drammatica di questo sofferto documentario.

Asif Kapadia ci mostra come si può morire di successo davanti agli occhi del mondo senza l’aiuto di nessuno. Un’artista divenuta con la sua morte l’ennesima icona maledetta di una generazione e mondo allo sbando. Sfruttata dai suoi stessi affetti, Amy Winehouse, ci ha lasciato troppo presto in un giorno come tanti, sotto gli occhi indifferenti della gente e dei media che l’hanno etichettata  troppo frettolosamente come l’ennesima star drogata e alcolizzata. Amata per la sua musica con questo documentario Amy torna a vivere come donna oltre la bellezza indimenticabile del suo immenso e precoce talento.

Quando la macchina del successo si mette in moto chi eri e quello che sei non esiste più. Al cinema solo per tre giorni il 15, 16 e 17 settembre 2015.

About Davide Belardo

Editor director, ideatore e creatore del progetto Darumaview.it da più di 20 anni vive il cinema come una malattia incurabile, videogiocatore incallito ed ex redattore della rivista cartacea Evolution Magazine, ascolta la musica del diavolo ma non beve sangue di vergine.

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