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A bigger splash – Abbiamo incontrato il regista Luca Guadagnino

Uscirà nelle sale italiane, dopo la partecipazione all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, A bigger splash un ritratto sensuale e nostalgico che deflagra in violenza sotto il sole della stupenda isola di Pantelleria, che vede protagonisti quattro attori internazionali molto conosciuti Ralph Fiennes, Dakota Johnson, Matthias Schoenaerts e Tilda Swinton.

Abbiamo incontrato per un’interessante chiacchierata il regista Luca Guadagnino.

Come è nata l’idea del Remake del francese La Piscina? Cosa c’è di simile e in cosa differisce?

“Il film originale mi capitò di vederlo tempo fa nei Bellissimi di Rete 4. Quando Studio Canal mi chiamò non fu il ricordo del film a convincermi ma raccontare le dinamiche di coppia, cosa accade tra queste quattro persone chiuse in una stanza mentale. Abbiamo mantenuto poi i nomi originali dei personaggi e alcuni giochi interni. Mi ricordo del film come un film di carne e volevo fosse Pantelleria a dare questa sensazione e anche un desideri di antagonismo.”

Mi piacerebbe che ci racontasse della scelta musicale, non solo come colonna sonora ma proprio come idea musicale. 

“Il fusto da cui si sviluppa la storia parte dal produttore musicale. Mi piaceva l’idea di questo uomo malinconico, che si è lasciato sfuggire la donna che ama e che non riesce ad andare oltre all’epoca del rock and roll che lo ha visto protagonista. Mi pareva che la malinconia che avvolge lui potesse avvolgere l’intera storia. La forza musicale è quindi centrale e non potevo che pensare ai Rolling Stone per questo film, anche perchè oltre alla musica in sè c’è una sorta di dialogo sugli anni ’60 in cui c’era un grande slancio artistico e di fermento.”

Ha dei modelli cinematografici di riferimento? Nella sua matrice registica, da dove è partito?

“Non so, penso a Viaggio in Italia di Roberto Rossellini, questa emotivà dei personaggi insediati in un’atmosfera tutta italiana. Atmosfera e passionalità molto renoiriano e chiudo il cerchio con la realtà, quindi Bertolucci. Direi che se riferimenti ci sono stati, questi sono i tre registi.”

Come mai sono passati così tanti anni dal suo ultimo film?

“Io sono l’amore è del 2009 quindi si sono passati 6 anni. Io sono molto affascinato dai registi iperproduttivi, ma per mia natura tendo a fare le cose con compiutezza. Dopo il successo di Io sono l’amore mi son stati proposti tanti film ma finchè non ho creduto di avere qualcosa da poter dire non ho accettato. Nel frattempo ho fatto una co-regia e un documentario a cui sono molto legato nonostante non siano delle grandi produzioni come questo film.”

Come mai hai scelto Pantelleria? Immagino perchè sei siciliano?

“Io sono un figlio crudele della mia terra. Sono andato via a 22 anni e non amo molto ritornarci. Ho pensato a Pantelleria perchè credevo potesse essere il posto giusto per ospitare questi quattro persi.”

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Come mai hai scelto Corrado Guzzanti per interpretare questo carabiniere?

“Corrado Guzzanti è un vero commedian, questa arte di riuscire a mettere in commedia i drammi è una cosa che ammiro e amo molto e che ho provato anche a mettere nel film, questo senso di leggerezza nella parte iniziale”

Come hai scelto i quattro protagonisti del film?

“Il casting di un film è nel peggiore dei casi un processo di noia quindi si tende a scegliere persone con cui hai già lavorato, nel migliore dei casi si scelgono personaggi che ti permettono di finanziarti il film. Nel mio caso oltre ad attori ho scelto dei veri cineasti. Tilda ed io non possiamo non lavorare insieme, siamo come fratelli e abbiamo una sintonia che non finirà con questo film. Finnies è una mia passione da sempre, e dopo aver visto il trailer di Budapest Hotel credo di aver intravisto un altro aspetto di lui, una leggerezza ma nello stesso tempo una potenza che lui stesso si è meravigliato e lusingato di questa mia visione più profonda, tanto che sentiva che in questo film avrebbe potuto sprigionare la sua energia. Matthias l’ho scoperto in Bullhead, di lui mi colpì subito la flagranza corporale. Volevo che il film avesse questa virilità molto forte e che affrontasse anche uno scontro fisico tra uomini. Per quanto riguarda Dakota, lei è arrivata dopo. Avevo scelto un’altra attrice che però  non ha potuto essendo impegnata in un’altra produzione. Ho visto tante giovani attrice anche molto note, poi una persona mi ha proposto di vedere la protagonista di 50 sfumature, il film non era ancora uscito. In lei ho riconosciuto un’intelligenza interpretativa, ha un viso che non inquadri al primo colpo ma profondamente cinematografica e ha una sorta di anziana coscienza.”

Com’è il tuo rapporto con la critica? Ti senti compreso?

“Ho un profondo amore per il mestiere del critico. La mia formazione è questa: ho letto di cinema, ho tenuto dei seminari universitari, ho scritto recensioni. Ritengo che l’atto di riflessione su un oggetto d’arte aiuta a comprendere chi siamo. Il problema è la canea indistinta del giudizio per il giudizio, chi scambia la critica per un uso sbagliato delle parole. Mi piace il pensiero della critica, mentre a volte prende il sopravvento il non pensiero.”

Prossimi impegni? Dovremo aspettare tanti anni ancora?

“Inizierò a girare in Agosto il remake di Suspiria di Dario Argento. Un vero e proprio horror classico, un dittico. Sarà ambientato a Berlino, nel ’77 e uscirà nel 2017. Dakota e Tilda ci saranno sicuramente.”

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About Federica Rizzo

Campana doc, si laurea in Scienze delle Comunicazioni all'Università degli Studi di Salerno. Web & Social Media Marketer, appassionata di cinema, serie tv e tv, entra a far parte della famiglia DarumaView l'anno scorso e ancora resiste. Internauta curiosa e disperata, giocatrice di Pallavolo in pensione, spera sempre di fare con passione ciò che ama e di amare follemente ciò che fa.

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