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Judy – L’altra faccia del successo dell’indimenticabile Dorothy ora al cinema – Recensione

Il biopic di Rupert Goold, con protagonista una straordinaria Renée Zellweger, mostra la sofferenza di Judy Garland, la Dorothy del mago di Oz.  

Judy Garland (Renée Zellweger), la piccola grande star de Il mago di Oz, a quarantasette anni si ritrova sola, con quattro divorzi alle spalle, in bancarotta e senza un contratto perché le case di produzione hollywoodiane la ritengono poco affidabile. Per mantenere la custodia dei figli più piccoli, non le resta che esibirsi in una serie di concerti a Londra, ma anche qui, a migliaia di chilometri da Los Angeles, i ricordi dell’infanzia non cesseranno di tormentarla. 

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Cosa funziona in Judy

Judy Garland, ancora ragazzina, divenne la protagonista del capolavoro della MGM il Mago di Oz. Il successo fu sbalorditivo ma, per farle mantenere il peso e sopportare i pesanti ritmi di lavorazione, il boss della MGM, Luis B. Mayer, la spinse ad assumere consistenti dosi di sonniferi e antidepressivi, dai quali rimarrà dipendente per tutta la vita.

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L’incisivo biopic di Rupert Goold ci porta dietro le quinte de Il Mago di Oz e dei concerti londinesi di Judy Garland al The Talk of the Town, per rivelare che le scenografie ricostruite in studio, gli abiti tempestati di lustrini e le pettinature cotonate nascondono una donna profondamente tormentata. La fama è stata per Judy Garland una madre matrigna: prima l’ha resa nota in tutto il mondo, poi l’ha distrutta. 

Nei panni di Judy troviamo una straordinaria Renée Zellweger che, con la voce spezzata, rifatta e ingobbita, porta sullo schermo la profonda sofferenza della star hollywoodiana ma anche la sua effervescenza, il suo amore per i figli e la sua graffiante ironia. 

Più dell’assistente Rosalyn Wilder, che nel copione assume un ruolo quasi unicamente di servizio, risulta efficace l’incontro della diva con una coppia di fan inglesi che riescono a regalare al personaggio di Judy la sensazione di sentirsi a casa e al pubblico qualche piacevole risata. 

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Perché non guardare Judy

Queste note di colore contrastano però, con la generale composizione del film che si affida ad una scrittura canonica e a una regia convenzionale e che, pur regalandoci un riuscito dramma esistenziale, non ha il coraggio di andare oltre la superficie degli eventi.

Judy, prodotto da BBC Films, Calamity Films, Pathé UK e 20th Century Fox, è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2019, alla presenza del regista Rupert Goold, sarà nelle sale dal 30 gennaio 2020, distribuito da Notorius Pictures.

Regia: Rupert Goold Con: Renée Zellweger, Jessie Buckley, Finn Wittrock, Rufus Sewell, Michael Gambon, Richard Cordery, Royce Pierreson, Darci Shaw, Andy Nyman, Bella Ramsey, John Dagleish, Gemma-Leah Devereux, Fenella Woolgar, Phil Dunster, Lucy Russell, Philippe Spall, Tim Ahern, Bentley Kalu, Julian Ferro, Zina Esepciuc, Israel Ruiz Anno: 2019 Durata: 118 min. Paese: Gran Bretagna Distribuzione: Notorious Pictures

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