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Peppermint – L’angelo della vendetta – Recensione del ritorno all’action di Jennifer Garner

Dopo il successo USA, arriva finalmente in Italia, Peppermint di Pierre Morel, con Jennifer Garner al ritorno verso il cinema d’azione che la lanciò. In uscita per Lucky Red

Peppermint serve principalmente a restituire a Jennifer Garner la sua statura da diva dell’action medio, e anche solo per questo fa simpatia. La protagonista del film di Pierre Morel era stata in tempi non sospetti una piccola eroina dell’azione al femminile, icona del più rozzo cinema commerciale anni 2000 troppo velocemente messa da parte dallo star system. Film come Elektra, Daredevil, The Kingdom e la serie di Alias ci riportano ad un periodo in cui la donna con pistole e coltelli cominciava ad assumere un certo appeal economico, e del quale Garner era stata una piccola icona. Con il tempo, altre stelle (Milla Jovovich su tutte) hanno assunto nell’immaginario collettivo il ruolo che una volta era stato suo, e la texana è scivolata in secondo piano. Peppermint è un film che, dalla  concezione al reperimento fondi, conta di rilanciarla nel ruolo che le compete.

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La storia di Peppermint si rifà senza troppa vergogna a strutture action tipicamente ’90-2000, facilmente associabili ai prodotti dtv. Un tipo di cinema che rimanda più a Steven Seagal che a Captain Marvel: protagonista dotato di varie skill, obbiettivo basico a muoverlo, serie di henchmen da abbattere in ordine di potenza. Nel caso del film di Morel (che viene dalla scuola di Luc Besson, uno che sulla produzione seriale di queste pellicole ha costruito un impero), il plot si adegua agli sviluppi del revenge movie: alla signora Riley North (Garner) una banda di spacciatori chicanos uccide marito e figlia per motivi random. Lei sopravvive. Anni dopo, dopo essere scomparsa dalla circolazione e ridottasi a vivere in un van tra i senzatetto di Los Angeles, tornerà per cercare vendetta.

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Cosa funziona in Peppermint – L’angelo della vendetta

In Peppermint, si sarà capito, c’è poco che possa interessare lo spettatore in cerca di emozioni particolari, ma per i completisti del genere non è un’esperienza tragica come descritta. Si procede orizzontalmente, un’assalto alla volta, seguendo la protagonista mentre completa la sua vendetta ai danni di villain-bersaglio senza storia né personalità. Il livello di violenza è discreto (nulla è peggio di un action che si vergogni del mostrare le conseguenze fisiche dell’azione, e qui non succede), e le coreografia di almeno un paio di sparatorie più che dignitose: fluide e precise, mostrano la mano di un mestierante con diversi prodotti accettabili in curriculum e almeno un piccolo classico (Io Vi Troverò, ma anche Banlieu 13). E piace anche Jennifer Garner, che, intuendo il ruolo avuto nella definizione dell’eroina action contemporanea (la donna-non donna, protagonista di scontri fisici improbabili e maschilissimi – precetto a cui ancora oggi si rifanno metà delle eroine Marvel), pare decisa a metterci il massimo grado di impegno.

Perché non guardare Peppermint – L’angelo della vendetta

Al netto degli apprezzamenti per la classicità b-movie e per la ritrovata protagonista, tutto il resto in Peppermint è irreparabilmente mediocre. Si soffre in particolare un cast di contorno indecente, che pure pare meritarsi molto più screentime del dovuto, rubando spazio ad un’azione che si fa attendere eccessivamente tra un raccordo e l’altro. Anche la struttura è problematica, nel suo dare minutaggio ad un’inutile congiura poliziesca, e affidando al non detto gli spunti più interessanti (Riley parrebbe essersi addestrata diventando esperta di MMA, ma non ci viene mostrato né l’addestramento in questione né alcun effettivo combattimento). Il complesso è il più classico degli action direct-to-video, che quasi chiama il fast-forward tra una sparatoria e l’altra.

I meriti di Peppermint sono pochi, ma le intenzioni restano buone. Jennifer Garner meritava un ruolo simile, ed è giusto che alla soglia dei cinquant’anni  le sia arrivato. Sperare in qualcosa di veramente superiore ad un action da cassetta (che pure è costato, e ha incassato discretamente) sarebbe stato ingeneroso. Del resto Elektra non era certo molto di più.

Peppermint – L’angelo della vendetta è al cinema dal 21 marzo con Lucky Red e Universal Pictures

Regia: Pierre Morel Con: Jennifer Garner, Tyson Ritter, Juan Pablo Raba, John Gallagher Jr, Method Man Anno: 2019 Durata: 102 min Paese: USA Distribuzione: Lucky Red, Universal Pictures

About Saverio Felici

(Roma, 1993) Lavora nei campi dell'editoria e della produzione audiovisiva. Scrive e collabora tra gli altri con Point Blank, Nocturno e Cineforum.

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