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Il bambino è il maestro – Reale rappresentazione del rivoluzionario metodo Montessori raccontato in una scuola francese, tra le prime ad averlo adottato.

Esperienza vissuta in prima persona da parte del regista e padre Alexandre Mourot, il quale realizza un documentario testimonianza su come sia possibile una educazione diversa per i nostri figli.

Alexandre Mourot, da poco diventato padre, si interroga su quale possa essere la migliore educazione per la sua nuova figlia. Decide così di indagare sul tanto discusso metodo Montessori, tecnica istruttiva innovativa che lascia ai bambini una quasi totale autonomia e pochissimi interventi da parte del maestro, solo se strettamente necessari. Alexandre inizia così a riprendere le attività dei bambini in una delle prime scuole francesi ad aver adottato questo metodo, l’istituto Jeanne D’Arc di Roubaix in Francia.

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Cosa funziona ne Il bambino è il maestro

Ottimo esempio di narrazione della vita reale senza fantasie o trame che possano mistificare la realtà osservata (potremmo quasi parlare di cinema veritè), il documentario riesce nell’intento di farci apprezzare il metodo di insegnamento posto al centro della discussione e ci fa toccare con mano alcune sorprendenti e incoraggianti rivelazioni, come il fatto che il bambino ha una sua naturale tendenza a lavorare anche se non indirizzato da una figura adulta a farlo, oppure che i bambini tra loro non tendono mai ad aiutarsi subito se notano difficoltà in un compagno a svolgere una certa attività, bensì l’aiuto interviene solo quando strettamente necessario. A conferma di tutto ciò, si riscontra una difficoltà da parte dei bambini a mantenere l’attenzione sugli enunciati orali, mentre riescono a concentrarsi molto bene sulle attività manuali. Contribuiscono a rendere il tutto più commovente e coinvolgente le riprese in primo piano dei bambini impegnati nelle loro attività, sempre alla costante ricerca di un miglioramento o di un raggiungimento di un obiettivo. Se ne consiglia la visione a tutti, soprattutto ad insegnanti e genitori, per comprendere che un altro metodo di educazione e apprendimento per i nostri figli è possibile e concretamente realizzabile.

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Perché non guardare Il bambino è il maestro

Se il bambino è il maestro, lo stesso non si può dire del regista, Alexandre Mourot, il quale realizza si un buon esempio di cinema del reale, ma lo fa dimenticando che tale tecnica non si presta a qualsiasi genere o argomento trattati. Inoltre, il documentario incalza forse per troppo tempo sullo stesso concetto, ossia che i bambini anche senza un maestro che li indirizzi riescono comunque ad apprendere e a svolgere diverse attività con naturalezza e spontaneità. La durata complessiva (100’) risulta così eccessiva  per il tipo di narrazione che si è scelto di adottare e, secondo il parere di chi scrive, il documentario necessita di una maggior presenza della voce narrante e di una migliore presentazione dei personaggi, in modo da appassionarsi anche emotivamente alle vicende trattate.

In uscita nelle sale per soli due giorni (14 e 15 ottobre), Il bambino e il maestro è un documentario che servirà soprattutto a scuole ed istituti per affrontare il dibattito su cosa funziona nelle nostre scuole e cosa si può migliorare. Per questo motivo risulta un’opera utile e necessaria che è stata supportata dalla casa di distribuzione cinematografica Wanted Cinema attraverso la promozione sul territorio e la messa a disposizione di materiale divulgativo per comprendere al meglio tutte le caratteristiche del metodo Montessori e per far conoscere al meglio le scoperte di una scienziata vissuta tra la seconda metà dell’ottocento e la prima del novecento, ma che restano estremamente avanguardistiche e moderne.

Il bambino e il maestro è al cinema solo il 14 e 15 ottobre con Wanted Cinema

Regia: Regia di Alexandre Mourot Con: Anny Duperey, Christian Maréchal, Alexandre Mourot, Hélène Deswaerte, Kate Short Anno: 2017 Durata: 100 min. Paese: Francia Distribuzione: Wanted Cinema

About Valerio Ambrogi

Mi chiamo Valerio Ambrogi e sono nato il 02/12/1991 in provincia di Reggio Emilia. Fin dalle scuole elementari ho sempre nutrito una grande ed apparentemente inspiegabile passione per la settima arte. Questa passione è maturata negli anni, passando da quella che era in principio una assidua visione di film alla volontà di “sporcarsi le mani” in prima persona e realizzarne alcuni. Nel 2014 ho deciso infatti, assieme ad altri compagni di Università, di fondare una associazione culturale il cui obiettivo è realizzare lungometraggi e cortometraggi indipendenti. Ad oggi tale associazione vanta un lungometraggio di genere thriller e due cortometraggi di genere horror alla cui lavorazione ho preso parte in veste di produttore e aiuto-regia.

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