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Clint Eastwood e le sue indagini sui cittadini al di sopra di ogni sospetto

Come sapete, Clint Eastwood, dopo un’estenuante tira e molla interminabile, con molta probabilità girerà presto The Ballad of Richard Jewell.

Film per il quale, già tempo fa, prese accordi. Poi dal progetto si dissociò e il film passò nelle mani di Ezra Edelman.

Adesso, pare che Clint sia tornato sui suoi passi.

The Ballad of Richard Jewell è un film che Jonah Hill sogna d’interpretare da una vita. Nella recente news riguardo, appunto, il fatto che Eastwood, dopo aver fatto dietrofront, ora pare che abbia nuovamente cambiato idea, Jonah Hill non viene però più menzionato come possibile protagonista.

All’epoca, Hill dichiarò che come partner in questo film avrebbe voluto Leonardo DiCaprio. DiCaprio che, stando sempre alla notizia di qualche giorno addietro, comunque si occuperà di produrre questa pellicola di Eastwood. Non sappiamo, anche in questo caso, se vorrà interpretarla.

Fatto sta che Eastwood, dopo la sua oramai storica affiliazione alla Warner Bros, stavolta sembra che dirigerà per la Fox e la Disney. La Disney? Eh sì.

The Ballad of Richard Jewell sarà tratto da un articolo di Vanity Fair firmato da Marie Brenner, giornalista già autrice di un altro importante articolo che ispirò una vicenda, per certi versi simile, a sua volta elaborata da Michael Mann per il suo Insider.

Che assurda storia giudiziaria questa del povero Richard Jewell. Un uomo che voleva far del bene, infatti lo fece, salvando migliaia di persone da un’incombente tragedia, riuscendo a sventare un pericoloso attacco terroristico di bombaroli alle olimpiadi di Atlanta. Il quale, dopo essere stato eletto eroe con tanto di onorificenze e sperticati ringraziamenti, fu indagato perché gli inquirenti pensarono: vero, grazie mille, lei ci ha informato miracolosamente riguardo un’imminente strage.

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Ecco, però scusi, ma lei come faceva a sapere della bomba e del luogo in cui era stata piazzata? Non è che lei non ce l’ha raccontata giusta?

Sarebbe come dire… Ti trovi in una tavola calda a tarda sera. Oltre alla barista, nel locale ci sei appunto solo tu e due tipi poco raccomandabili. I quali, credendo che nessuno possa sentirli, sì, semmai non si sono accorti della tua presenza e la barista, nel frattempo, è andata in bagno, stanno parlottando:

– Allora, bene. Ci troviamo domattina lì dove sappiamo, ove abbiamo concordato. Abbiamo calcolato tutto. Quella banca apre… Ecco sappiamo a che ora apre.

– Fratello, quale rapiniamo?

– Ma come quale? Quella della quinta Avenue. Proprio dietro l’angolo della sesta.

– Ah, non quell’altra?

– No, meglio di no. Ci sono troppe guardie.

Tu continui a bere il tuo caffè. Al che, discretamente, a passo felpato ti eclissi.

Prendi su il cellulare e chiami la polizia, avvertendola che due manigoldi, la mattina seguente, rapineranno una banca. Indicando alla polizia quale banca hanno intenzione di derubare.

Il mattino dopo, appunto, la polizia fa un bel sorpresone ai due furbacchioni.

E tu vieni ringraziato con tanto di medaglia elargitati dal sindaco.

Quindi, allo stesso poliziotto che ha fermato i due balordi, lo stesso che avevi chiamato la notte prima della sventata rapina, viene un atroce dubbio.

Sì, The Ballad of Richard Jewell ha tutti I crismi del film eastwoodiano.

Sono più di trent’anni che la poetica di Eastwood è questa. Quasi tutti i suoi film sono storie d’ingiustizia, storie ove la verità si confonde con la menzogna, ove il sistema prende una cantonata pazzesca. Ove si mischiano le carte fra giusto e sbagliato come in Mezzanotte nel giardino del bene e del male, come in Potere assoluto in cui il Presidente degli Stati Uniti dovrebbe essere il primo cittadino moralmente intoccabile e tu il ladro criminale. Invece, scopri che tu sei solo uno che non ha trovato di meglio, mentre il First Man, oltre che puttaniere incallito, è pure l’assassino della figlia del suo miglior amico.

Film ove proprio quello che tu reputavi il tuo miglior amico, come Jeff Bridges di Debito di sangue, quello sul quale non potevi nutrire sospetti, è addirittura colui che vuole fotterti.

Una matrice comune esemplificata dalla critica di Morandini nella sua recensione di Fino a prova contraria:

oltre a divertirsi con il suo antieroico giornalista, politicamente scorretto a 360 gradi, e con i dialoghi scoppiettanti di irriverenza, gli altri apprezzano l’irridente lucidità con cui, senza mai salire sul pulpito, smonta la logica del sistema giudiziario USA, la macchina disumana della pena di morte, il latente razzismo della maggioranza silenziosa, il sistema formalistico della democrazia fittizia, il giornalismo che bada al “lato umano”, il clericalismo ipocrita e untuoso, il perbenismo familiare e persino Babbo Natale.

Perfino il più sottostimato e da tutti attaccato Ore 15:17 – Attacco al treno cos’è, in fondo?

La storia di tre falliti. Tre sempliciotti all’apparenza non molto svegli.

Gli unici però che, in un vagone pieno di capoccioni, medici, avvocati e gran signori, hanno fatto qualcosa che gli altri, quelli tosti e stimati da chiunque, non hanno avuto il coraggio di fare.

Gran Torino… Sì, proprio quel fascistone, quel tipaccio malmostoso di Walt Kowalski, quello che nessuno sopportava, ha salvato la ragazza e suo fratello da quella gang.

Sì, perché lui oramai è vecchio, non ha nulla da perdere. Gli altri invece non possono occuparsi di faccende sporche. Hanno le loro vite da portare avanti, non hanno tempo per immischiarsi in faccende poco pulite, hanno la loro vita e la loro ipocrita reputazione da salvaguardare, dunque non possono macchiare la fedina penale delle loro anime apparentemente linde e perfette.

Clint Eastwood è il più grande.

Un eterno, fantasmatico revenant che, dopo i suoi mille errori, dopo le perturbazioni esistenziali dei suoi mai sopiti demoni interiori, dopo il buio asfissiante della sua infinita notte, sa guardare lucidamente in faccia la realtà. Senza mai nascondere la verità.

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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