Opera prima del compositore e fotografo Giorgio Ferrero, co-diretto con il direttore della fotografia e produttore Federico Biasin, Beautiful Things è al cinema dal 1 aprile distribuito da Wanted Cinema.
Documentario corale e sinfonico, Beautiful Things di Giorgio Ferrero, mostra il processo produttivo degli oggetti che affollano la società contemporanea, quegli oggetti di cui pensiamo di aver bisogno ogni giorno e che iniziano e finiscono il loro ciclo all’interno di luoghi industriali e scientifici meccanicamente silenziosi e spettrali.
In quattro luoghi remoti, quattro uomini di confine lavorano in completo isolamento: un campo di pozzi di petrolio del Texas, una nave cargo, una camera anecoica e un termovalorizzatore. Questi uomini sono inconsapevolmente alla base della lunga sequenza di creazione, trasporto, commercializzazione e distruzione degli oggetti che alimentano la compulsiva ossessione consumistica della nostra vita quotidiana.
Poi ci sono Lei e Lui, una coppia qualsiasi: sono i figli del boom della televisione commerciale, sono la prima generazione di internet, hanno accumulato talmente tanti oggetti da aver raggiunto la saturazione ed adesso, a 40 anni, cercano una soluzione.
Cosa funziona in Beautiful Things
Articolato in 4 atti, dove immagini, parole e suoni che si intersecano in modo perfettamente geometrico, in cui si inseriscono i momenti della vita di una coppia, l’altro lato della medaglia della catena produttiva. I protagonisti del film conducono vite lontanissime ma tutti sono coinvolti in un unico disegno. La fotografia è ossessivamente precisa, sottolineata dalla musica incalzante, e si prende tutto quello che la resa paesaggistica di quei luoghi alienanti, paurosi e allo stesso tempo affascinanti può dare.
Perché non guardare Beautiful Things
Beautiful Things è un modo per riflettere sul nostro stile di vita e un interrogarsi sul come cambiarlo: si legge l’urgenza di ritornare alla semplicità, di disintossicarsi da tutto il rumore che ci circonda, di smettere di riempire le nostre vite di oggetti. Perciò, sicuramente non è un film d’intrattenimento. Orientato alla riflessione, non vedetelo se non avete voglia di ripensare un po’alle vostre vite.