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Tremors 6 copertina

Tremors 6, A Cold Day in Hell – Speciale sul sesto film della saga horror Sci-fi ora in Blu-Ray Disc

Tremors A Cold Day in Hell, conosciuto anche come Tremors 6, è già da diverse settimane arrivato in Home Video in Italia grazie alla tempestiva distribuzione della Universal Pictures Home Entertainment Italia che ci ha fornito il sesto capitolo della saga horror-fantascientifica nata nel 1990 e che vede anche stavolta la presenza di Michael Gross tra i protagonisti.
Ecco una sinossi senza spoiler, un commento tecnico al film e all’edizione in formato Blu-ray, e poi un’accurata analisi da appassionato del franchise.

Graboid nell’artico? Impossibile, anche per uno come Burt Gummer, ma fortunatamente lo scetticismo dura poco. Dopo averli affrontati anche in Africa, sotto sembianze diverse rispetto a quelle nordamericane, ormai è chiaro che la Terra è piena di queste creature precambriane che possono risvegliarsi da un momento all’altro. Grazie a un terremoto, come in passato, ma anche per via dello scioglimento dei ghiacciai causato dall’effetto serra. Ed ecco che i suoi servigi sono richiesti presso il 60° parallelo nord, e sarà anche questa volta accompagnato da suo figlio Travis Welker (Jamie Kennedy).

Un lungo viaggio da Perfection, non solo per estirpare questa minaccia, ma anche fronteggiare di nuovo il Governo Americano, che spera di usare questi terribili mostri a fini militari.

Tremors 6 01

Sembrano davvero lontani i tempi di quella frettolosa chiusura della serie Tv del 2003, o della cancellazione del progetto “Tremors: The Thunder From Down Under” verso il 2009. Dal 2015, grazie a Don Michael Paul (regista di “Infiltrato speciale” con Steven Seagal) le lotte contro i vermoni sono tornate a vivere sul piccolo schermo. Dopo “Tremors 5: Bloodlines” ecco Tremors A Cold Day in Hell, e ancor prima della notizia della cancellazione della serie Tv reboot non canonica di Kevin Bacon già si stava parlando di un settimo film che, a sentire le ultime dichiarazioni dei protagonisti, è già in scrittura.

Come confermato dallo stesso Michael Gross, ogni capitolo di Tremors si basa su un vero mix di western, horror e anche commedia.

Certo, nel 1990 l’ironia era decisamente meglio calibrata con la tensione e l’epicità, e le uccisioni apparivano decisamente più cupe e drammatiche rispetto a ciò che abbiamo visto successivamente, ma possiamo comunque ritenerci soddisfatti, perché le morti e il sangue non mancano, così come il fiato sospeso ogni volta che la terra (o la neve in questo caso) trema o sobbalza per via dell’avanzare del vermone.

Inoltre non manca anche stavolta un genere fondamentale, quello del thriller tecnologico. Il più delle volte la forza bruta delle armi da fuoco non è sufficiente per eliminare i Graboid e le loro progenie, occorre dunque agire d’astuzia, inventare sul momento nuove trappole ed armi da far invidia ad Archimede o MacGyver. Possiamo dunque affermare senza problemi che Tremors 6 risulta dunque essere uno dei migliori tra i sequel, riuscendo a migliorare il già ottimo Tremors 5. Merito non solo del veterano protagonista, inossidabile nonostante gli oltre 70 anni sul groppone, ma anche di un ottimo utilizzo della CGI, capace di rendere realistici questi nuovi Graboid ed Ass-Blaster, oltre a trasformare il Sudafrica in un vero paesaggio artico.

Tremors 6-2
Scelta di praticità, o di riservatezza per la trama, girare Tremors 6 negli stessi luoghi del quinto? In ogni caso, si è rivelata vincente, vedere per credere, ossia i ricchissimi contenuti speciali che l’edizione Home Video distribuita da Universal Pictures, sia in DVD che in Blu-Ray disc, dispone:

1) Il making of di Tremors A Cold Day in Hell
– Allestire la scena
– I personaggi
– La testa della bestia
– La tundra ghiacciata
– Intestino di Graboid
– La gallina dalle uova d’oro

2) Anatomia di una scena

3) All’interno del Chang Market

Ed ora ecco nel dettaglio i dati tecnici dell’edizione Home Video in formato Blu-Ray disc, prima di analizzare la trama dal punto di vista dell’appassionato, lettura consigliata naturalmente dopo la visione altrimenti potrebbe risultare davvero spoiler:

Video:
1080/p High-Definition Widescreen 1.78:1
Audio:
Inglese DTS-HD Master Audio 5.1; Italiano, Francese, Tedesco, Giapponese DTS Digital Surround 5.1
Sottotitoli:
Italiano, inglese per non udenti, francese, tedesco, svedese, norvegese, danese, finlandese, cinese mandarino, cinese cantonese, giapponese

Tremors 6, la recensione (spoiler) dell’appassionato

Qual è la cosa più importante per un vero appassionato di una saga? Non tanto gli effetti speciali, quanto la fedeltà alla canonicità della trama. Che in Tremors 6 appare ancora intatta, anche se non come ce l’aspettavamo, almeno per quel che riguarda Perfection.

Dato che in Tremors 5, prima di vedere i due protagonisti in azione in Sudafrica, l’unica altra location dichiarata era il deserto del Mojave, non avevamo ancora rivisto la storica cittadina isolata nel deserto del Nevada da cui è partito tutto.

In Tremors 6 invece la ritroviamo, anche se non è più la stessa: sembra ormai solo un ricordo del passato, ridotta a due soli abitanti, e con in piedi solo il vecchio negozio di Chang che, in base a quanto afferma Burt Gummer ad inizio film, gli è stato affidato dalla nipote dell’inventore del nome Graboid, Jodi (presente sia in Tremors 3 che nella serie, seppur interpretata da due attrici diverse). Ma appunto il negozio di Chang, fedelmente ricostruito anche sul set in Sudafrica, resiste, perché, come ha evidenziato lo stesso Michael Gross, il legame con il passato è importante, e Tremors 6 ce ne regala più di uno.

Partiamo dalla conferma, non scontata, di Jamie Kennedy. Perché se Tremors è sempre stato anche un buddy movie, è la prima volta che vediamo confermata una coppia d’azione per più di un film, vedasi alla voce non solo Kevin Bacon-Fred Ward e Michael Gross- Reba McEntire (Tremors), ma anche Fred Ward- Christopher Gartin (Tremors 2), Michael Gross-Shawn Christian (Tremors 3) e Michael Gross- Victor Browne (serie tv 2003). Da Tremors 5 si guarda dunque non solo alla continuità, ma anche al futuro.

Dopo il figlio di Burt Gummer… ecco Valerie McKee (Jamie-Lee Money), la giovane, bella, e naturalmente maniaca delle armi, figlia di Val e Rhonda. Un bellissimo collegamento che tocca il cuore, al pari di Travis che ammette di aver incontrato Heather Gummer, l’ex moglie di Burt. Chissà se ci sarà almeno un vero cameo per quest’ultima nel settimo capitolo, così come non sarebbe male rivedere Melvin Plug (Robert Jayne) e Nancy Sterngood (Charlotte Stewart), o meglio ancora, Mindy Sterngood, l’ex bambina prodigio Ariana Richards, che da piccola ha dovuto fuggire non solo dai Graboid ma anche dal T-Rex e i velociraptor di Jurassic Park.

Tremors 6 - 04

Sperare non costa nulla, intanto, oltre a queste citazioni, non possiamo non apprezzare l’ottimo lavoro di scrittura da parte di Cameron Hallenbeck nel gestire la vecchiaia di Burt Gummer. 70 anni si fanno sentire anche per un maestro d’armi, tante lotte contro i Graboid non solo lo hanno stancato, ma un’infezione dovuta ai fatti di Tremors 3 lo ha quasi ridotto in fin di vita. Anche stavolta ce l’ha fatta, ma quanto potrà durare ancora? Per fortuna ha un vero bastone della vecchiaia in Travis, che non solo gli salva la vita recuperando un antibiotico entrando dentro un Graboid vivo (un vero ritorno al passato, un mostro di gomma vera animato con l’animatronica), ma lo riporta sulla terra facendogli ricordare che il sangue è più importante dei proiettili.

Tremors A Cold Day in Hell ha dunque al suo interno non solo i suoi vecchi stili, un messaggio ambientalista e anti-militare nonostante i personaggi armati fino ai denti, ma è anche pieno di sentimenti umani, resi al meglio dal nostro doppiaggio… fino a un certo punto.

Complice anche la differenza di budget a partire dal primo sequel, abbiamo visto quasi sempre cambiare la voce di Michael Gross.
Dopo il grande Sandro Iovino (“Ho visto cose che voi umani…” ed “Eccellente!”) in Tremors, abbiamo avuto Franco Zucca in Tremors 2, Donato Sbodio in Tremors 3 e nella serie Tv (entrambe affidate al gruppo di Torino), senza dimenticare Natale Ciravolo nel ruolo di Hiram Gummer, bisnonno di Burt in “Tremors 4: The Legend Begins“, sempre interpretato da Michael Gross.

In Tremors 5 il doppiaggio è tornato a Roma e anche a Franco Zucca, ma se il sesto film ha mantenuto lo stesso staff, non si può dire lo stesso della nostra edizione.
Cambia lo studio e quindi anche il cast tecnico e vocale, e se nella nuova direzione di Laura Boccanera e nei dialoghi di Alessandro Spadorcia non possiamo non evidenziare il miglioramento rispetto alla scorso capitolo, sentire per la prima volta addosso a Michael Gross la voce di Paolo Buglioni (colui che aveva doppiato Fred Ward nei primi due film) fa almeno inizialmente troppo strano, e stesso discorso vale per il passaggio da Stefano Benassi a Christian Iansante per Jamie Kennedy.

Stranezza che fortunatamente non è fondamentale per la buona riuscita del film, conta di più la direzione e l’adattamento in film low-budget come lo è in teoria Tremors 6, perciò non possiamo che applaudire a questi grandi professionisti a cui si sono aggiunti anche Veronica Puccio per il ruolo di Valerie, Riccardo Scarafoni per Swackhamer, oltre a Gerolamo Alchieri, Antonella Alessandro, Oreste Baldini, Maria Giulia Ciucci, Guido Di Naccio, Fabrizio Dolce, Luca Graziani, Daniele Raffaeli, Giulia Santilli, Mattea Serpelloni ed Irene Trotta.

Tremors 6 03
I vecchi partner d’azione: Reba McEntire (Heather Gummer), Christopher Gartin (Grady Hoover), Shawn Christian (Jack Sawyer) e Victor Browne (Tyler Reed).

Chiusura dedicata ai Graboid artici, che risultano essere effettivamente identici a quelli Africani. Una scelta facilmente spiegabile fin dall’inizio, evidentemente sono nati in Africa ma poi, muovendosi, sono rimasti bloccati tra i ghiacciai della Tundra prima della Pangea. Giusto che Don Michael Paul sfrutti questo suo nuovo marchio di fabbrica, ma sarebbe da chiedergli se non ha più utilizzato i Graboid tradizionali come El Blanco o gli Shrieker per scelta personale o mancanza di diritti. Se Tremors 7 davvero andrà in porta chissà che ci porterà, conferme, novità, passato, o tutte e tre le cose? Aspettiamo e speriamo, per il momento, grazie a tutta la squadra del Big Don per averci regalato un altro emozionante capitolo pieno di gelidi tremori.

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