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The Reunion – Recensione del film di e con Anna Odell che indaga nelle relazioni all’interno di un gruppo di persone

The Reunion: Il Premio FIPRESCI come miglior film Orizzonti e Settimana Internazionale della Critica alla Critica alla 70° Mostra del Cinema di Venezia, arriva finalmente nelle sale italiane il 25 ottobre 2018.

Quando Anna viene invitata ad una rimpatriati di ex compagni di scuola dopo 20 anni, decide di partecipare alla festa ma non con l’intento di convivialità e voglia di nostalgici ricordi.

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Cosa funziona in The Reunion

Famosa per le sue performance provocatorie, Anna Odell firma il suo esordio cinematografico come sceneggiatrice e regista con il film The Reunion. Mix di realtà e finzione con il preciso intento di creare un conflitto, The Reunion prende vita dalla tematica del bullismo, che sta molto a cuore alla regista che, a suo dire, durante tutta la scuola elementare ne è stata vittima ed ha voluto usare le sue esperienze  per indagare le relazioni all’interno di un gruppo in seguito ad un cambiamento di gerarchia. Il progetto di The Reunion sembra una diabolica macchinazione: la Odell ha infatti raccontato che nella realtà sapeva che ci sarebbe stato un incontro per il ventesimo anniversario della sua ex classe, ma non sapeva quando sarebbe successo. Ha iniziato a scrivere un discorso che voleva leggere, se mai ci fosse stata una festa: il suo intento sarebbe stato quello di utilizzare le reazioni dei suoi compagni di classe come punto di partenza per il progetto. Durante questi preparativi ha saputo che di fatto c’era stata una riunione di classe, ma che non era stata invitata. A questo punto la fantasia diventa realtà e la Odell ha deciso di usare degli attori per girare The Reunion,  che mette in scena la riunione alla quale avrebbe dovuto essere invitata. Ha deciso poi di andare oltre e contattare i compagni di classe reali e mostrare loro un primo montaggio della riunione di classe che aveva messo in scena.

The Reunion riesce a coinvolgere lo spettatore come se fosse parte della scena e lo mette in discussione nella disperata ricerca di un punto di vista che è sempre in bilico tra verità e falsità, voglia di sapere e non sapere.

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Perché non guardare The Reunion

Innanzitutto, The Reunion rimane uno di quei film che non si può vedere senza prescindere dalle informazioni sulla sua sceneggiatrice e regista, che sono la chiave di lettura del suo primo lungometraggio. A metà strada tra documentario e fiction, senza averne prima “studiato”la storia, il film risulta un esperimento fine a se stesso, auto celebrazione dell’artista (che recita la parte di protagonista), un gioco perverso, in cui la bullizzata diventa bulla (con le sue insistenze), uno sfogo e una terapia psicanalitica (come più volte viene anche detto all’interno del film stesso) alla cui idea, la protagonista si contrappone con tutta la sua forza, quasi a voler sancire e legittimare la sua affermazione, senza però convincere del contrario.

Regia: Anna Odell Con: Anna Odell, Anders Berg, David Nordström, Erik Ehn, Fredrik Meyer Paese: Svezia Anno: 2013 Durata: 90 min. Distribuzione: Tycoon Distribution

About Silvia Aceti

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Un commento

  1. Sarà perché è un “mio” film ma non posso non essere in disaccordo. The Reunion funzione anche avulso dal contesto del suo registro creativo. È un film spiazzante e memorabile 😝

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