“Maze Runner – La rivelazione”, in sala dal primo febbraio 2018, chiude la trilogia classica della saga di James Dashner in attesa di scoprire se in futuro verranno o meno trasposti i romanzi prequel
Torna Wes Ball dietro una macchina da presa, sempre grazie a Maze Runner, la saga di romanzi young adult di genere distopico scritta da James Dashner. Trilogia originale completata, con lo stesso regista e senza due film per l’ultimo capitolo. Dati da ricordare perché non succede spesso, se pensiamo ad Harry Potter, Hunger Games e Divergent (quest’ultimo purtroppo mai completato).
Maze Runner – la fuga si era concluso con la promessa di Thomas (Dylan O’Brien) di liberare tutti gli immuni ancora nelle mani della W.C.K.D., in particolar modo il compagno di mille avventure Miho (Ki Hong Lee). Parole sincere, perché l’inizio de “La rivelazione” comincia proprio con un attacco all’organizzazione nemica. Molti prigionieri vengono tratti in salvo, ma non tutti purtroppo. Miho e altri immuni arrivano all’ultima città tecnologica e protetta esistente su questa Terra devastata dal virus. Thomas non si arrende, e vuole andare nella tana del leone pur di salvare Miho, anche senza il supporto del Braccio Destro. Nessuno vuole rischiare per così poco, se non pochi amici fedelissimi, come Newt (Thomas Brodie-Sangster, Jojen Reed in Game of Thrones). Comincia una nuova impresa particolarmente sucida. Contro Spaccati e soldati della W.C.K.D., Thomas cercherà non solo di salvare Miho, ma anche Teresa (Kaya Scodelario), nonostante gli ultimi avvenimenti. Ci riuscirà?
Cosa funziona in Maze Runner – La rivelazione
“Maze Runner – Il labirinto” è stato probabilmente il principale motivo che ha spinto molti cinefili non lettori dei romanzi di Dashner, come il sottoscritto, a voler vedere e poi proseguire questa saga sul grande schermo. Un bellissimo survivor movie, senza scene troppo esagerate o illogiche tipiche degli action americani, che appunto con il labirinto richiamava decisamente il mito greco di Teseo e il Minotauro, con i dolenti a fare le veci di esso. “La fuga” non si è rivelato invece un capitolo convincente. Sarà per la saturazione da Zombie nel cinema horror attuale, o il richiamo non riuscito a Mad Max, ma l’opera seconda di Ball sembrava servire solo ad avvicinarsi a questo terzo lungometraggio, che inizia in perfetto stile “Mercenari 3”, per poi proseguire su questo lato. Un film d’azione distopico vero e proprio, con addirittura un momento di commozione finale, e diversi colpi di scena, di cui è spesso protagonista Aidan Gillen (per molti semplicemente Ditocorto ne Il trono di spade) nel ruolo di Janson (miglior elemento del secondo film).
Perché non vedere Maze Runner – La rivelazione
Avendolo visionato in anteprima in versione originale sottotitolata, non possiamo giudicare il nostro doppiaggio (seppur è difficile immaginarci prove sottotono di Daniele Giuliani, Letizia Ciampa e Gabriele Patriarca) ma il sottotitolato si. Abbiamo nei primi film visto o meglio ascoltato i personaggi chiamare la W.C.K.D. in questo modo e non C.A.T.T.I.VO., come viene invece scritto nei sottotitoli. Se questa versione verrà confermata anche nelle proiezioni per il pubblico in originale o in Home Video, di certo creerà come minimo confusione. “La rivelazione”, come il secondo capitolo del resto, non piacerà a coloro che non gradiscono del tutto l’illogicità dei film d’azione americani. Se non è logico vederlo fare a Sylvester Stallone o Chuck Norris, figuriamoci da ragazzini così giovani e inesperti. La durata è forse leggermente inappropriata, e il finale un po’ criptico non aiuta, ma perlomeno, abbiamo visto la fine senza essere “costretti a leggere” i libri (virgolette necessarie, non è un problema farlo).
Per il resto, spetta appunto ai lettori il giudizio definitivo, e al botteghino per sapere se saranno possibili nuovi film sui romanzi prequel.