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Intervista a Vincenzo Petrarolo, regista del thriller The Follower

Oggi, per Daruma, intervistiamo il regista brindisino Vincenzo Petrarolo. Autore del thriller di prossima uscita The Follower.

Vincenzo Petrarolo nasce a Brindisi in Puglia, ed è innatamente predisposto al disegno e al fumetto. In particolare, Petrarolo rimane stregato dagli Anime e cartoni animati giapponesi, ed è letteralmente rapito da fumetti come Corto Maltese, Diabolik e Dylan Dog. Frequenta il Liceo Artistico e, dopo essersi cimentato nello sport agonistico tra pugilato e atletica leggera, si trasferisce a Milano per intraprendere la carriera di modello, lavorando molto all’estero e nello stesso periodo frequenta degli importanti corsi di recitazione. Inizia la sua carriera di attore con pregiati tour teatrali e subito dopo arrivano i primi debutti cinematografici e televisivi in Nirvana di Salvatore, Un posto al sole e Carabinieri 3 nel ruolo del fidanzato di Alessia Marcuzzi. Lavora anche in produzioni internazionali come La passione di Cristo di Mel Gibson.

Vincenzo è, come detto, italiano ma da tempo ama girare film in inglese, per poterli meglio vendere a livello internazionale. Il suo primo lungometraggio è stato l’horror Lilith’s Hell del 2015, che vantava la partecipazione nel cast del mitico Ruggero Deodato, il regista di Cannibal Holocaust.

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The Follower invece è interpretato dalla bellissima Jennifer Mischiati e, fra gli altri, anche dal veterano attore giapponese Hal Yamanouchi, Yashida di Wolverine – L’immortale.

In The Follower, Jennifer Mischiati interpreta la parte di una giovane attrice di belle speranze, Brenda McDowell, che si reca a Roma per girare il suo nuovo film. Le riprese del film però vengono rimandate e Brenda così trascorre le sue giornate nella casa del suo nonno paterno, ripassando la parte. All’improvviso un pericoloso stalker la prende di mira.

1) Buongiorno Vincenzo. Lei di The Follower, oltre che esserne il regista, è anche autore della sceneggiatura assieme a Filippo Luciano Santaniello. Ci potrebbe brevemente illustrare il processo creativo che sta dietro alle sue creazioni cinematografiche? Da dove è nata l’idea e come si è sviluppata?

– Il processo creativo dei miei film nasce da soggetti che ho sviluppano nel corso degli anni. Per il mio primo lungometraggio, tutto è partito dall’idea di voler affacciarmi alla regia con un mockumentary intorno al 2012 quando vivevo in America perché era un genere che si stava iniziando a sperimentare da qualche anno. Appena tornai in Italia, incontrai lo sceneggiatore Davide Chiara che aveva nel cassetto il progetto di Lilith’s Hell che includeva un cameo del regista Ruggero Deodato e io, essendo un fan sfegatato di molti dei suoi film, mi sono buttato anima e corpo nel progetto. The Follower invece nasce dall’idea di fare un thriller psicologico con una struttura hitchcockiana. Il soggetto del film è ispirato a un Anime giapponese che adoro, dal titolo The Perfect Blue, un capolavoro assoluto. Rimasi talmente folgorato che, ispirato da esso, ho scritto un trattamento che poi ho sviluppato con Filippo Santaniello.

2) Il suo Cinema, per sua stessa ammissione, s’ispira molto al grande Alfred Hitchcock. Ma io vi ho visto anche degli echi del primo Dario Argento. Cosa le piace di questi due cineasti innovativi e geniali?

– Se dovessi dare un consiglio a un ragazzo che vuole intraprendere la carriera di regista, gli consiglierei di comprare la filmografia di Hitchcock e di vedere e rivedere tutti i suoi film. Tutto il resto passa in secondo piano…, un genio assoluto secondo me! Riguardo ad Argento, credo che dovremmo dedicargli e intitolargli una via. Ti dico solo che, quando vivevo negli Stati Uniti, gli unici film italiani che trovavo in videoteca erano quelli di di Argento, di Leone, quelli con Bud Spencer e Terence Hill e La dolce vita di Fellini. Dario Argento appartiene oramai alla storia del Cinema mondiale. Detto questo, credo che non ci sia nient’altro da dire, tranne che porgere il massimo respect a questi due enormi registi che sono radicati nel mio super io!

3) Al di là del maggior appeal commerciale e di un più ampio respiro che può infondere alle sue pellicole, perché preferisce girare in film in inglese?

– Giro film in inglese soprattutto perché è una lingua commerciale, come del resto facevano i nostri maestri quali appunto Argento, Bava, Deodato! Io miro a internazionalizzare il Cinema italiano. Secondo me per troppi anni si è trascurata l’idea di creare opere meno provinciali che potessero uscirei dal raccordo anulare di Roma, per esempio!! Ultimamente, il mainstream italiano fatto di commedie sta iniziando a inflazionarsi, mentre sta nascendo un Cinema indipendente più sperimentale. Con l’avvento di piattaforme tipo Netflix, c’è bisogno di autori e registi che possano riempire i loro “palinsesti”, e credo che molti di questi registi indipendenti, perlomeno i più talentuosi, si faranno largo nel “main strumento”.

4) Già dal trailer di The Follower, salta subito all’occhio che Jennifer Mischiati è senz’ombra di dubbio assai fotogenica. Come l’ha scoperta? Ed è stato difficile scritturarla?

– Jennifer Mischiati è stata scelta dopo aver provinato decine e decine di attrici. Quando ho visto uno showreel di Jennifer, l’ho scelta senza neanche provinarla perché era perfetta, bella, brava e con un ottimo inglese. Sono convinto che, con The Follower, Jennifer lascerà il segno! Quando l’ho incontrata, le ho spiegato il progetto che l’è piaciuto molto. Da lì abbiamo sviluppato il personaggio e lei, con la sua fortissima personalità, ha aggiunto il suo tocco. Jennifer ha fatto un lavoro interpretativo eccelso, vedrete.

5) Al di là di Hitchcock, ci sono al momento registi contemporanei e non per cui va matto e ai quali s’ispira?

– Di registi che stimo ne ho tanti perché conosco benissimo il Cinema, essendo un fruitore di film di tutti i generi. Be’, sicuramente sono molto affascinato dalla messa in scena di Kubrick. E chi non lo è? Adoro Mel Gibson. Mi piace molto Andrew Niccol, trovo che Gattaca e The Turman Show (di Peter Weir, ma la sceneggiatura è sua) siano dei capolavori. Mi piace tanto John Hillcoat. Vado matto per George Miller, Michael Cimino, Tarantino. Per quanto riguarda quelli italiani, a parte i già citati Argento e Deodato, mi affascina Stefano Sollima, mentre penso che Michele Soavi sia stato sempre troppo sottovalutato. Dellamorte Dellamore, a mio avviso, è davvero un grandissimo film!

6) The Follower non è ancora uscito in sala, ma è già al lavoro su altri progetti?

– Sì, certamente. Io non mi fermo mai. Il Cinema è la mia vita. Come si usa dire: un regista che si rispetti… deve avere i famosi 12 passi avanti, quindi anche io ho vari nuovi progetti che sto sviluppando. Uno è Suicide Love, un pilota di una serie che parla di Dante, un fumettista fallito che nel giorno, in cui dovrebbe incontrare un editore interessato al suo fumetto Evil Dante, viene a conoscenza di una ragazza molto attraente e sexy, interpretata dalla bella e brava Manuela Zero e, da questo incontro-scontro, i due si troveranno catapultati in un’avventura che passerà da momenti idilliaci a momenti infernali. Non a caso il nome Dante…  La particolarità appunto è che le scene si trasformano spesso in cartone animato e fumetto grazie agli effetti VFX. Ho ultimato inoltre il trattamento del probabile, prossimo lungometraggio, scritto assieme allo sceneggiatore Alessandro Pescatori. Il mio intento, come detto, è fare dei film con un impasto italiano ma dal sapore internazionale e credo modestamente che con The Follower sia riuscito a fare ciò.

7) Lei pare particolarmente attratto da un tipo di Cinema ben diverso da quello che normalmente si gira in Italia, ove impazzano stupide commediole volgari e banali ritratti sociologici all’acqua di rose. E il suo Cinema invece sembra più attratto da storie morbose e piene di suspense. Cosa le piace del Cinema italiano attuale e cosa invece proprio non sopporta?

– Credo che il Cinema italiano, sebbene ancora con molte difficoltà, stia uscendo dai confini provinciali. Anche se, per colpa spesso di budget limitati, rimane un po’ soffocato a livello tecnico. E, se molti film non sono riusciti, non è colpa del regista, ma dei pochi soldi che aveva a disposizione.

 

Permettetemi di ringraziare Giuseppe Milazzo Andreani e Alberto De Venezia per aver prodotto e distribuito il film.

 

Grazie mille Vincenzo.

E in bocca al lupo per il suo The Follower!

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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